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Step 2 - N° 99

Essere Coscienti – Diventare vigile (2 parte)


 


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Nella scorsa lezione ti ho consigliato di respirare prana 3 volte al giorno, per aiutarti a prendere meglio coscienza nell’arco della tua giornata. Probabilmente ora potresti renderti conto di essertene dimenticato, forse già dal secondo o terzo giorno che avevi iniziato a farlo. Tenere costanza, come dicevo, non è affatto semplice, però ho speranza che se tu stai proseguendo la lettura di questi articoli è probabilmente perché ti interessa prendere coscienza, quindi il mio desiderio è quello di insegnarti passo dopo passo come riuscirci. Essere coscienti significa rimanere in guardia da quello che sta succedendo dentro e intorno a te, e non credere che sia così semplice. Continuamente ci ritroviamo in mezzo a situazioni che vengono influenzate a catena, quindi una viene influenzata per poi crearne un’altra e così via, e ti ritrovi in mezzo a situazioni che si muovono intorno a te e che continuano a crearsi una dopo l’altra per farti andare storto qualcosa. La coscienza, unita a tutte le tecniche che ti sto insegnando, ti permetterà di interrompere questa catena prima che arrivi alla fine, così da non permettergli di averne già prestabilita. Agire prima che le situazioni peggiorino è molto meglio che aspettare di vedere quanto peggiorano, per poi agire. Noi siamo abituati infatti ad aspettare il momento peggiore, dicendo a noi stessi “Beh, spera che non succeda quella cosa, altrimenti mi arrabbio!”, ma nel mentre rimaniamo fermi ad aspettare che quella cosa succeda, quasi per dire “avevo ragione”, nel frattempo non ci rendiamo conto che avere ragione in quel caso è una pessima notizia. Essere coscienti ci permette di innescare dentro di noi una voce che ci permetterà di avere risposte immediate, che ci spingerà ad agire anche quando crediamo che non avremmo potuto fare niente. È come una voce che dentro di te ti dice: “Hey, ma che fai??? Non vedi che sta succedendo questa cosa? Fermala subito! Per fermarla devi fare così!” e all’improvviso ti ritrovi a spalancare gli occhi e dire “Ma come ho fatto a non pensarci prima? Come facevo a starmene fermo impalato?” 

Noi dovremmo “arrabbiarci” prima che succeda quella situazione spiacevole: ovviamente non dobbiamo arrabbiarci per davvero, ma dobbiamo seguire quell’istinto forte che ci spinge ad agire, un po’ come quando siamo arrabbiati e veniamo spinti ad avere una forza interiore più determinata a reagire. Quando sei in pericolo, sei molto più motivato a svolgere il tuo lavoro il più velocemente possibile e meglio di quanto faresti quando sei calmo e rilassato; questo non è un bene, perché si tratta di un’abitudine apatica che rallenta la nostra evoluzione personale. Noi invece dovremmo avere quella grinta e quella forza mentale di compiere ogni azione anche nei momenti più calmi, per assicurarci di avere sempre un ottimo scorrere della nostra vita. In parole semplici, dovremmo agire prima che il danno succeda, non dopo; dovremmo “arrabbiarci” o meglio stimolarci ad andare forte contro gli ostacoli già prima che quelli diventino veramente troppo forti per noi. Aspettare ci rovina, ci fa arrivare al peggio, ma dobbiamo sempre reagire prima che sia troppo tardi. Ecco cosa ci porta la presa di coscienza: essere reattivi immediatamente, senza bisogno di perdere tempo e aspettare che la situazione peggiori; dobbiamo agire subito. Questo ovviamente vale in ogni ambito e non solo riguardo i guai catastrofici, ma anche per eventi banali che però, nel loro piccolo, ci fanno un minimo soffrire o rimanere in pensiero. Qualunque cosa ci faccia anche leggermente male, è comunque da prendere in considerazione e bisogna decidere di eliminarla dalla nostra vita. Questo è prendere coscienza: capire cosa ci fa male, perché ce ne sta facendo, perché glielo stiamo permettendo, perché non decidiamo di cessare subito quel dolore e quindi, agire per farlo cessare in modo definitivo. La coscienza ci porta all’azione, non ci porta solo a parlare dentro la nostra testa senza però raggiungere nessun nuovo traguardo. La coscienza ci dà la possibilità di agire in modo giusto, ovvero compiendo azioni che per certo ci porteranno a risultati buoni, e mai a farci dire “che cavolo ho fatto!”. 

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Prendere coscienza significa essere presenti: tutti credono di riuscirci, perché non è facile capire cos’è la presa di coscienza, e sebbene io stia provando a spiegartelo, non credere che sia tutto qui. Passerà almeno qualche anno di puro allenamento perché tu riesca ad essere davvero molto più cosciente, per ora subisci le emozioni e i pensieri: non li decidi, li subisci. Essere cosciente ti permette di sapere esattamente come devi reagire a precise situazioni. È inutile negarlo, durante le nostre giornate succedono numerosissime situazioni che ci portano via energie, possiamo definirli come piccoli problemini, che però sommati ci fanno perdere positività, ci rendono un po’ più spenti, stanchi, scarichi. Questo perché in pratica, reagiamo alle situazioni convinti di sapere come fare, nel frattempo però subiamo tutte le emozioni, pensieri e situazioni che ci accadono. Noi non reagiamo con tutta calma e con distacco totale, non reagiamo come se fossimo al di fuori del problema rendendoci conto che tutto ciò che ci circonda è falso: noi reagiamo pensando che sia tutto vero e che, se anche fosse tutto falso, comunque noi dovremmo subire i problemi perché ci appartengono. Ecco qual è il problema della teoria: che non ti porterà mai a cambiare la tua vita. 

La presa di coscienza non è facile, perché si crede che sia qualcosa di teorico, come se leggere un documento possa renderti cosciente; sì è vero, ti aiuta a prendere coscienza mentre lo leggi, perché ti rendi conto di non essere cosciente quanto credevi di essere; ma questo non è tutto, perché bisogna sentirsi coscienti sempre e non solo quell’unica volta in cui leggi un testo che ti piace. È tremendamente difficile diventare coscienti durante i momenti difficili, perché questi ti travolgono e ti fanno credere che sia giusto che tu soffra, che tu debba soffrire perché è il tuo dovere, quasi facendoti sentire in colpa se tu non provassi sofferenza come qualcuno o qualcosa intorno a te ti impone di fare. La pratica, ti permette di farti le domande giuste al momento giusto. Non è una qualsiasi domanda a portarti le risposte di cui hai bisogno, ma le domande giuste, perché se continui con quelle sbagliate, esse continueranno a confonderti e creare in te ansia e desolazione, sconforto e solitudine. La presa di coscienza ti permette di porti domande mentre stai subendo dolore e di chiederti: “Quella persona che mi sta urlando contro adesso, è importante per me?”, e la stessa presa di coscienza ti permette di rispondere correttamente alla tua domanda: “No, è una persona che non conosco, si autodefinisce il mio capo perché lavoro per lui, ma nella realtà, al di fuori di quella porta, lui non è nessuno per me, non ci tengo a lui, non lo stimo, non lo amo, il suo pensiero verso di me non conta nulla!”; dunque, la tua presa di coscienza ti permette di comprendere: “allora perché ti importa di quello che dice? Ora ti sta dicendo che sei un incapace\fallito\inutile, perché gli credi? Perché ti importa di quello che dice, se non ti importa della sua persona?” e a quel punto ti rendi conto che ha ragione: perché, se non ti importa di una persona, quando essa espone il suo pensiero, questo improvvisamente diventa sacro per te? Senza la presa di coscienza, probabilmente avresti sofferto molto per le sue parole, proprio come hai sempre fatto, perché di certo avresti detto “che mi frega di lui? non è nessuno per me!” ma dentro di te avresti provato sofferenza, avresti continuato a pensare a quelle parole che rimbombano nella tua testa, e quasi avresti creduto alle sue parole, provando tristezza dentro di te, forse avresti anche pianto. Prendere coscienza ti permette di distaccare quello che non è tuo facendoti capire che non hai alcun motivo di appropriartene, non è qualcosa di buono che dovresti tenere nella tua vita. La coscienza ti permette di distaccare i dolori e amplificare le situazioni che ti creano o potrebbero creare piacere, felicità, serenità. Pensa ad esempio a quei momenti in cui sei circondato da amici o alla persona che ami: momenti che, quando ci pensi, ti rendono felice perché ti riempiono la vita e ti fanno dire “vorrei tanto che fosse durato per sempre… vorrei che oggi fosse ancora quel giorno, così da potermi divertire così tanto”, il punto è che quei giorni probabilmente non te li sei goduti davvero al meglio. 

Pensa a quei momenti in cui ti trovi con un amico che vedi sì e no una volta ogni 2-3 mesi, e quando siete lì a parlare, e poi c’è un attimo di silenzio, tu prendi il telefono per vedere cosa succede nei vari social network. Questo il più delle volte è perdere coscienza, perché stai dimenticando il presente che stai vivendo, per immergerti in una dimensione isolata dove in pratica ci sei tu e il mondo del social network, ma il tuo amico non esiste più, è come se fosse scomparso dal tuo mondo. 

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Peggio ancora accade quando lui ti sta parlando e tu nel mentre messaggi o chatti al cellulare, completamente incosciente, convinto anche di starlo ascoltando solo perché ti ricordi le parole che ha detto, eppure sei completamente concentrato sul cellulare. Sentire le parole che dice non è un dono, infatti puoi scrivere al telefono e nel mentre ascoltare quello che lui dice, contemporaneamente, ma in quel momento tu sei del tutto incosciente. Bisogna riconoscere la differenza tra vedere e ascoltare quello che ci circonda, dall’essere coscienti di quello che sta accadendo davvero intorno a noi. Essere coscienti è un esercizio molto difficile, è come se dovessi riaprire gli occhi ogni volta che le palpebre si chiudono, e ti garantisco che la coscienza si “addormenta” molto più spesso di quanto immagini, in pratica, siamo perennemente addormentati. Non è facile capire cosa significa perché non lo hai quasi mai fatto, o comunque non sei diventato cosciente a livelli altissimi, perciò non puoi immaginarlo; ma prendere coscienza significa diventare qualcosa che tu non avresti mai nemmeno sognato di essere. In fondo, tu hai un pensiero del tuo futuro, o meglio un livello o una vibrazione che più o meno non cambierai, vedi il tuo futuro un po’ piatto, come reazione alle azioni che hai svolto sinora: se hai studiato per un indirizzo, lavorerai in quel mestiere, se stai svolgendo un mestiere, vedi la tua vita per sempre in quel mestiere, o comunque qualcosa di molto simile; non vedi te stesso in un ambito completamente diverso, perché credi che non ti sentiresti a tuo agio. Questo perché non sai controllare le situazioni intorno a te ma quelle accadono e basta, tu le subisci e questo ti può rendere sofferente, è tutto qui. 

Inizi a prendere coscienza quando, grazie alla pratica, ti rendi conto di stare subendo anziché stare decidendo della tua vita; diventi cosciente quando inizi a mettere in pratica i fatti, anziché subirli. È troppo facile credere che la coscienza arriverà, pian piano, meditando. La meditazione è una tecnica, ma la coscienza è un’altra, quindi meditare con coscienza può esserti di grande aiuto, ma se pratichi coscienza anche durante l’intera giornata, lo diventerai molto di più. Il punto è che ci vuole pratica, non sarà il tempo che trascorre a portarti ad un livello più alto. Ad esempio, ricordati della prima lezione sulla coscienza che hai letto: da quell’articolo a quello di oggi, è passato un po' di tempo; questo ti ha fatto evolvere sulla presa di coscienza? No, perché non ti sei allenato, non hai praticato coscienza come ti avevo consigliato. Non hai commesso nessun peccato, semplicemente non hai cambiato nulla nella tua vita quando invece avresti potuto farlo. Il cambiamento avviene quando noi decidiamo di farlo avvenire, altrimenti subiamo il cambiamento, che in genere non porta a nulla di buono. Se di continuo ti sto ripetendo che non è facile, significa che devi comprendere l’importanza del fatto che il Low e ciò che ti circonda si stanno impegnando senza sosta a farti rimanere incosciente, riabbassandoti subito quando provi ad alzarti. Ci sono tantissime persone che meditano, ma la maggior parte sono incoscienti, perché credono che basti meditare incoscientemente, per evolversi. Non è così. L’evoluzione è l’insieme dei tasselli, non è sedersi in un divano e aspettare mezz’ora ascoltando un mix musicale che dovrebbe rilassarti. Eppure, la maggior parte degli “spirituali” fanno così, ed è quasi certo che anche tu lo faccia. Non è grave, devi solo capire il motivo per cui vuoi arrivare in alto, perché così sarà molto più facile darti forza per impegnarti ad arrivarci. 

Potrebbe risultare quasi inconcepibile pensare di poter decidere della propria vita, poter prendere il comando di tutto ciò che accade intorno a noi, perché ci viene da pensare che sia impossibile e che, anche se non lo fosse, sarebbe quasi brutto, perché altrimenti sarebbe troppo facile. Questo non è affatto un pensiero nostro. Mi fa pensare a quella strana teoria in cui alcuni strani soggetti credono, che una persona buona debba stare assieme ad una persona negativa proprio per equilibrarla portando pazienza per le sue cattiverie, e amarla dato che è una persona negativa che non fa altro che ferire gli altri, proprio perché la prima è una persona buona e con questo deve sopportare senza lamentarsi. Questo, a parer mio, non è affatto un ragionamento sano di mente. 

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Ritengo infatti che una persona buona, debba stare assieme ad un’altra persona buona, proprio perché è buona merita il meglio, non il peggio. La persona negativa, è negativa perché continua a fare del male alle altre persone, quindi non merita assolutamente che qualcuno soffra e si sacrifichi per rendere la sua vita migliore mentre lei continua a rovinare quella degli altri. Qui non si tratta di provare pietà verso quella persona negativa, si tratta di avere buon senso verso quella persona buona che non merita affatto una vita dolorosa. A questo punto, sono convinta che sia giusto pensare che se possiamo migliorare la nostra vita, dobbiamo farlo, non dobbiamo subire ingiustizie e sofferenze solo perché noi stessi decidiamo che debba essere così. 

Se non potessimo farlo, se non potessimo cambiare la nostra vita, allora dovremmo metterci il cuore in pace… ma se abbiamo la possibilità di cambiare almeno qualcosa nella nostra vita in meglio, facciamolo, perché gli eventi positivi non fanno altro che renderci persone migliori, perché ci aiutano ad essere felici, ci aiutano ad essere soddisfatti, motivati, ottimisti, e questo come una catena scatena in noi una bontà che ci permette di essere ancora più generosi e gentili con gli altri di quanto già lo fossimo prima, perché sentiremo di doverlo fare. Allora dobbiamo accettare che gli eventi positivi possono accadere anche a noi, non devieranno strada se noi li inglobiamo nella nostra vita. Essere coscienti ci permette di non venire influenzati da chi vuole vederci morire di dolore, e ciò ci permetterà di capire che il pensiero “troppo facile non è bello” o addirittura “una vita senza problemi è noiosa”, non è qualcosa che proviene dal nostro interno, ma da qualcosa che vuole che noi stiamo male. Attraverso le tecniche e la presa di coscienza, unite assieme, possiamo modificare gli eventi della nostra vita e renderli più positivi, eliminando i problemi che ci fanno soffrire. Poter vivere la vita serenamente non è qualcosa di noioso, invece, avere continuamente motivi per piangere e stringersi il cuore pensando che sarebbe meglio morire, questo sì che diventa noioso. È giusto che nella vita si conoscano tutti i sentimenti e che delle volte si soffra un po’, ma questo è davvero esagerato; continuare una vita dove esistono più problemi e sofferenze che momenti di pace e serenità, questo è davvero troppo. Questa non è vita, è pura violenza psicologica e fisica che qualcuno o qualcosa sta continuando a buttarci contro e noi scegliamo di subire senza alcuna reazione. Questa è incoscienza, e noi dobbiamo permetterci di riconoscerla, così da sentirci finalmente in pace. Non è giusto soffrire, quindi perché continui a permettertelo? Perché non ti permetti di sentirti finalmente in pace, vivendo la tua vita con serenità, con tante soddisfazioni, con la felicità di svegliarti la mattina anziché chiederti perché dovresti alzarti anche oggi e vedere una vita che non ti piace? 

Ora che stai leggendo, probabilmente sei a casa tua, comodo, forse in un momento di silenzio, perciò non afferri il significato di prendere coscienza nei momenti difficili. Prova invece, nel momento preciso in cui qualcuno ti sta rimproverando, ti sta dando una brutta notizia, ti sta giudicando, ti sta impedendo di realizzare i tuoi obiettivi, a prendere coscienza dell’attimo e dire “Eccomi, sono presente proprio mentre sta accadendo…”; non dopo quando sarai a casa con calma ripensando a quel momento; sii cosciente proprio nel momento esatto in cui sta succedendo, perché sarà così che potrai cambiarlo. Allora, nel momento esatto in cui quello strano sentimento negativo sta entrando dentro di te, ferma il tempo, senti il preciso istante e rallentalo, fissa negli occhi quella persona o quella situazione che vorrebbe entrare negativamente in te e bloccala all’esterno: non permettere al dolore di entrare. Potrebbe dirti o farti qualunque cosa, che il dolore non deve entrare in te. Tieni il controllo mentale, sii cosciente nel momento, istante, millesimo di secondo dopo millesimo di secondo, non abbassare la tua coscienza, presta attenzione ad ogni suo sguardo, ad ogni suo accenno del viso, fissa i suoi occhi e ripeti a te stesso “Tu non puoi farmi del male. IO sono cosciente”. 

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Non deve diventare un mantra, deve semplicemente farti ricordare di essere presente in quel precisissimo istante, e poi, quando sarai capace di farlo, eliminerai le parole dalla tua mente perché sarai cosciente senza parole, lo sarai ad intento, lo sarai nell’immediato, ancor più veloce di quanto potresti pronunciare le parole. Noterai che sarà il suo sguardo ad abbassarsi, noterai che sarà lui a demotivarsi, a rendersi conto che non ha più potere su di te. Qualunque persona o situazione, si renderà conto che non potrà più sottometterti, e tu potrai accorgerti che quella sensazione piacevole e piena di forza ti ha permesso di non subire la sottomissione per l’ennesima volta. Questo è prendere coscienza: permetterti di cambiare la situazione nel momento presente, non dopo chissà quando e se succederà. Prendere questi insegnamenti come buone basi per aumentare il proprio autocontrollo, ti porterà ad essere una persona sicura di sé che saprà agire quando è necessario e fermarsi a riflettere quando la situazione lo richiederà; se prendessi queste parole per aumentare il tuo ego e il tuo desiderio di sottomettere gli altri, non saresti più la vittima, ma il problema degli altri, il che porterebbe loro a soffrire. Non devi permettere di essere la sofferenza degli altri, però allo stesso tempo non devi soffrire a causa loro, impegnandoti affinché non accada più un’occasione in cui dovresti prendere una delle due scelte. Prevenire è meglio che curare, e se leggessi a fondo questo semplice insegnamento che ci tramandiamo, e lo ascoltassi con coscienza, comprenderesti che la soluzione giusta è agire quando il problema ancora non è reale, prima che questo effettivamente lo diventi. In fondo, il problema non esiste sinché non è creato fisicamente, non è concreto, e noi possiamo diventare coscienti per eliminarlo ancor prima che esso lo diventi. 

Questa è la prima motivazione per la quale è importante diventare coscienti, poi, con l’esperienza pratica, ti renderai conto che ci saranno molti più motivi che ti faranno dire “ah, se in quel momento fossi stato cosciente…” e questo dovrà stimolarti ad esserlo, non il contrario. Praticare la coscienza è difficile, mantenere la costanza sembrerà impossibile, eppure è solo un’abitudine da prendere nella propria routine, poi la svolgerai con molta più serenità. Rimani in guardia dentro e fuori, sii cosciente di quello che ti passa per la testa, prendi il controllo dei tuoi pensieri e poi, contemporaneamente, sii presente in ogni situazione che accade, non lasciare che il tuo corpo sia lì senza la tua mente; sii presente in ogni luogo in cui si trova il tuo corpo fisico, non essere altrove. Seguilo, vedi dove ti porta, senti cosa ti fa provare, riconosci le vie che il tuo corpo percorre, sii presente insieme a lui con la tua coscienza. Per questo, durante la giornata, per 3 volte al giorno, ripeti a mente “sono presente” o “sono cosciente”. Poi respira prana, respirala con coscienza, non farlo con abitudine e svogliatezza, senti il controllo nella tua mente e decidi di essere vigile, con gli occhi spalancati, per osservare tutto quello che succede. Non renderlo un mantra, non renderla una cantilena come fosse una preghiera che ripeti a memoria senza capire il significato di quello che stai dicendo. Usa le parole che più ti si addicono e datti il comando di diventare cosciente non appena pronunci quelle parole, reagisci a quelle parole come fossero il telecomando che accende la tua lucidità e ti rende vigile. Poi imparerai a farlo senza parole. Segui il tuo corpo con la mente, sii presente in quello che fai e in ogni cosa che dici alle altre persone, non parlare senza sapere quello che stai dicendo, non agire senza sapere cosa sta facendo il tuo corpo in questo momento. Impara a diventare cosciente, poi, saprai farlo senza parole. Hai solo bisogno del via, poi partirai come un razzo. Datti la possibilità di essere superiore a quello che ritenevi di essere. Per 3 volte al giorno, riconosci te stesso, renditi cosciente di cosa stai facendo proprio in quel momento e respira prana. Poi, prova a trattenere la coscienza attiva il più a lungo possibile. Non disperare se risulterà stancante e difficile, non preoccuparti, abbi fiducia in te. 

Fine pagina 5 su 5. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta. 

701 commenti
  • rob78londra - 11:14 24/03/24

    Che bello questo articolo,ho iniziato a fare degli esercizi sulla presa di coscienza settimane fa, e andavano molto bene,a fine giornata riuscivo a essere presente spesso,poi sono successe delle situazioni,ho dovuto prendere delle decisioni diverse da quelle che mi ero posto e piano piano i miei esercizi sulla presa di coscienza sono peggiorati,continuo a farli ma con meno focus. Mi piacerebbe tanto ritrovare il focus di settimane fa

  • Chiara299 - 23:22 06/03/24

    Più si soffre più si perde di coscienza, perché ti vuoi distaccare da quel dolore, da quella sofferenza; ma alla fine non ti allontani solo da quello, ti allontani dalla vita stessa, ti allontani da te stesso, non sai più dove sei, non sai più chi sei; ed è qui che inizia il vero dolore dove ogni giorno pensi di scomparire, di morire, di ucciderti...è come se volessi essere "un corpo senza mente" perché sei qui ma non sei realmente presente e ne vieni quasi drogato da questa sensazione perché ti permette di non esserci e niente può colpirti sul serio nessuna sofferenza, nessun dolore, niente e nessuno; ma è solo apparente perché ti colpisce eccome hai solo voluto "spegnerti"; Le cose brutte non ti possono colpire perché non le senti ma così nemmeno quelle belle e quando te ne rendi conto senti che è troppo tardi ,che non ci sarai mai più davvero e cadi in un abisso profondo fatto di pensieri troppo brutti e angoscianti. C'è una sorta di controllo illusorio nel decidere di non essere presente; e poi ti convinci che la vita sia tutta qui nient'altro un vortice di sofferenza e basta, che devi solo soffrire perché non c'è nient'altro. Avrei voluto trovarvi prima; mi sono trovata troppe volte sull'orlo...mi ripetevo "tu sei viva", "tu sei qui", "tu esisti" "finché esisti c'è speranza, non abbandonarti". Quando ho letto l'esercizio che ci dicevi di fare di respirare prana coscientemente pensavo che ci sarei riuscita che avrei continuato e invece dopo nemmeno una settimana l'ho dimenticato, e anche quando pensavo che avrei dovuto farlo non lo facevo; prendere coscienza è un percorso duro e difficile che intendo fare perché me ne do la possibilità.

  • carla - 21:59 02/03/24

    Oggi siamo circondati da persone che agiscono impulsivamente e non sono completamente lucidi. Per me essere cosciente in quello che fo è fondamentale, magari ñon prendo decisioni affrettate proprio perché le voglio affrontare in piena coscienza. Se tutti fossimò più presenti si eviterebbero tante problematiche e si vivrebbe in un mondo più a misura d'uomo.

  • fabriziobizio - 19:36 22/02/24

    Ascoltare questo articolo mi ha consapevolizato nuovamente che non sono affatto coscente. Prendere la propria vita, come si afferra forte e deciso, il timone di una barca nella tempesta, per portarla in porto, non è facile. Fondamentalmente credo che i fattori che impediscono questa crescita sono tanti, e i piu incisivi potrebbero essere il modo in cui sei stato cresciuto e il tuo carattere. Essere sicuri di se con grande autostima è fondamentale per arrivare alla piena coscienza, e questo purtroppo viene a mancare sopratutto nelle persone piu sensibili.

  • xeno Medaglia per aver completato lo Step 1 - 12:54 10/02/24

    Rimanere coscienti non è facile, ma bisogna impegnarsi. Noto come ogni piccolo problema che si presenta durante la giornata, e tanti messi insieme, arrivo a fine serata scarico più del dovuto. Tante volte mi sono fatto domande come mai un qualcosa mi facesse star male, e son tornato lucido, tante altre sono stato sopraffatto. Purtroppo anche sapendo che sia un falso, subiamo passivamente, proprio perché non siamo capaci di rimanere coscienti. Per quanto riguarda la distrazione più immediata che abbassa di coscienza, è il telefono, infatti quando mi ritrovo con amici ecc, a volte mi sento così a disagio proprio perché rimango da solo, insieme a degli zombie con la testa sul cell, ma credo che sia l’arma del momento poiché è da qualche decennio che esistono questi dispositivi, anno più anno meno. Immagino che, per abbassare la coscienza delle persone, il low prima utilizzava armi di distrazioni, quelle dell’epoca in cui ci si trovava.

  • Amélie Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 13:03 02/02/24

    Nel mio continuo leggere, questo è uno dei pochi punti che ritrovo nella maggior parte dei percorsi spirituali, l'essere presente nella propria vita. E in effetti é un errore che facciamo in continuazione, con l'errata convinzione di fare meglio pianifichiamo in continuazione la nostra vita o impegni in generale nel frattempo che facciamo altro, in pratica il corpo in un posto e la mente altrove, in pratica una vita da zombie. Da quel che ho notato è un modo di fare molto comune e penso che c'entri il tipo di educazione ricevuta, l'essere sempre avanti e ben organizzati, precludendoci così, il vero vivere che consiste appunto nell'essere presente sempre. Grazie

  • jael Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta - 16:27 08/01/24

    Forse questo era lo step mancante alle mie riflessioni di oggi, e al fatto che io mi faccia travolgere spesso dal Low al raggiungimento di un obiettivo, finendo per inficiare i risultati e le Manifestazioni. Ho iniziato da qualche giorno a cercare di essere più cosciente, ma mi rendo conto che lo stavo già iniziando a fare in maniera meccanica, passiva, non pienamente e realmente cosciente e questo consente al Low, o ad altri, con i loro pensieri negativi indotti, di dominarmi. Ora sto capendo che alcune situazioni vanno prevenute, o gestite nel momento esatto in cui si stanno per verificare, correggendone il tiro; reindirizzando il Matrix e le situazioni che stanno deviando, per retrocedere fino a tornare al punto di partenza. Non dobbiamo permetterlo, dobbiamo mantenere il Distacco, la lucidità, e prendere il dominio della situazione, per raddrizzare subito la barra del timone. Ovviamente, in questo momento è più facile a dirsi che a farsi, ma deve diventare un'abitudine. Non formale e incosciente, ma al contrario, un'abitudine consapevole. A volte mi capita anche di indirizzarmi correttamente, di prendere delle scelte che mi impediscano di soffrire, star male e divenire negativa. Eppure, quelle scelte che in un primo momento mi offrono sollievo, poi innescano dei peggioramenti. Probabilmente li creo io stessa con delle aspettative negative, che subito il Low utilizza a suo vantaggio. È in quei momenti che dovrei accorgermi di quanto sta accadendo, anziché dare le cose per scontate e lasciare che il Low (o altri) si insinui fino a prendere il sopravvento, per gettarmi giù.

  • asselandra - 00:11 07/01/24

    Semplicemente fantastico! E' prezioso il modo in cui viene spiegata l’importanza di saper "fermarsi" ed saper "osservare" lucidamente ciò che sta accadendo. Grazie davvero 😀

  • marco78 - 15:21 02/01/24

    Sembra una cosa scontata, ma aimè (me compreso) la maggior parte delle persone vanno avanti e vivono di inerzia, con il pilota automatico costantemente inserito……..Grazie

  • Faby7770 Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 3ª volta Medaglia per aver completato lo Step 2 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 18:29 01/01/24

    Ho dovuto rileggere questo articolo poiché contiene importanti consigli. Confermo che essere coscienti richiede veramente molto allenamento perché essere e venire distratti è un attimo. Respirare prana in diversi momenti della giornata mi aiuta, ma la strada è ancora lunga perché gestire le emozioni e i pensieri senza subirli non è ancora gestibile come invece vorrei, a maggior ragione se sono situazioni difficili. La pratica rende tutto più chiaro, ma occorre imparare a praticare in qualsiasi situazione, nel low, e soprattutto senza farsi notare, ma in completa riservatezza, nessuno attorno deve accorgersene. L'esempio che hai descritto mentre il capo ti urla nelle orecchie, cade a fagiolo, perché purtroppo il mio ha un brutto carattere e capita spesso che tratta male i suoi collaboratori. Terrò bene a mente la tua spiegazione, perché in effetti non m'importa nulla della sua opinione, quindi devo imparare a reagire di conseguenza. Diventare cosciente del dolore che sta provando a entrarmi dentro e bloccarlo nel momento in cui succede, tenendo alta la coscienza : voglio riuscirci! L'ideale è prevenire il problema affinché non si presenti e questo diventa possibile solo con la pratica. Diventare coscienti, praticare la coscienza deve diventare sempre più una consuetudine. Occorre essere sempre più consapevoli dei nostri pensieri, delle nostre emozioni ed essere presente nelle situazioni non solo con il corpo, ma anche con la mente, sapendo bene cosa stai pensando e cosa stai dicendo se voglio vedere miglioramenti. Grazie Angel per questa interessantissima lezione che mi ha spronata a modificare il mio agire quotidiano.

  • mattheo - 20:51 15/12/23

    Essere coscienti è fondamentale in un percorso di questo genere. Mi ha colpito il passaggio dove viene sottolineata l’importanza di portare consapevolezza quando ci si trova in situazioni spiacevoli, forse è la chiave per vivere coscientemente..

  • Light_Surf Medaglia per aver completato lo Step 1 - 14:31 05/12/23

    Poco tempo fa ho avuto una situazione alla cui ho reagito con uno stato di coscienza basso... e solo dopo aver riflettuto ho capito che la mia apatia/incoscienza e i pensieri manipolati hanno giocato un ruolo molto importante in questa precisa situazione. Mi sono sentita delusa per non essere stata all'altezza di rispondere coscientemente alla situazione e avermi lasciato influenzare da pensieri chiaramente manipolati. Rispondo con la scusa non mi aspettavo, ma è solo una scusa per giustificare la mancanza di azione. Questo articolo mi ha rinfrescato la memoria sul motivo per cui ho iniziato questo Percorso, la motivazione di diventare sempre più cosciente durante la giornata e smettere di subire le situazioni della mia vita. In soma, la base su cui si basa l'Evoluzione Spirituale.

  • Alfredo - 22:26 21/11/23

    Ho riletto più volte questo documento, che istintivamente avverto essere molto importante; in alcuni passaggi offre alcune delle chiavi basilari per evolvere correttamente. Sarà un documento da tenere sotto mano e da sfogliare spesso in futuro.

  • Hor Medaglia per aver completato lo Step 1 - 21:12 09/11/23

    Capitolo molto interessante e formativo. E' vero quando si dice che siamo esseri dormienti, ma stiamo facendo un percorso il cui obiettivo è quello di renderci consapevoli di chi siamo in ogni attimo della vita quotidiana, è un percorso che ci da consapevolezza dell'Io Sono. Se ne diventiamo consapevoli, avremo gli strumenti di bloccare o modificare quelle situazioni negative che cercano grazie all'azione del low, di manifestarsi, e diventare scogli insormontabili nel nostro cammino. Non dobbiamo essere apatici, dobbiamo nutrirci di energia vitale e dobbiamo elevarci a frequenze molto più alte di quelle che fin'ora abbiamo immaginato, solo così potemmo guardarci negli occhi e riconoscerci oltre ciò che appare

  • Aron Medaglia per aver completato lo Step 1 - 22:48 31/10/23

    Mi ero completamente dimenticato di respirare Prana tre volte al giorno , avevo iniziato i primi giorni come se fosse la cosa più banale da fare, mi sono detto quante volte penso al percorso e a praticare,non avrei dovuto avere impedimenti a fare dei respiri di Prana in coscienza durante il giorno ,ma a quanto pare mi sbagliavo. Questo articolo è molto importante, prendere coscienza non è affatto banale. Mi rendo conto che il più delle volte sono incosciente e purtroppo questa "abitudine" è per qualsiasi mansione che faccio. Siamo abituati da sempre a mettere il pilota automatico , a non essere presenti, facciamo tantissime cose in automatico che per certi aspetti può essere un bene,ma quando si tratta di meditare o praticare tecniche psichiche mettere il pilota automatico non và affatto bene. Non siamo macchine, non dobbiamo comportarci come tali ,con automatismi che non hanno nulla a che fare con noi, ma che servono solo a bloccarci nel Low.