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Step 2 - N° 46

Intento – Cos'è l'intento e come funziona (1 parte)

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L’intento è, prima di tutto, un’intenzione. 

L’intenzione è molto più di un pensiero, di una tentazione o di un desiderio, perché è la decisione di realizzare qualcosa. L’intento è quella forte sensazione che ti rende capace di tutto. È un sentimento, ma è anche una decisione rinforzata dalla mente: io lo definisco come un sentimento mentale. All’interno degli insegnamenti pubblicati negli Steps troverai spesso il termine intento, specie durante le tecniche guidate. Lo scopo del non pensiero è quello di renderti capace di concretizzare i tuoi obiettivi senza doverci pensare a parole, svolgendo le azioni spinte direttamente dall’intento. L’intento è un sentimento che spesso viene soffocato dai mille pensieri ; spesso infatti, alla fine i nostri desideri falliscono. Imparando ad utilizzare l’intento, senza farsi soffocare dai pensieri e dalle maschere interne, si arriva a ciò cui si mira senza inciampare nei tranelli e impedimenti. 

Per comprendere cos’è l’intento bisogna fare esperienza, per imparare ad usarlo bisogna fare pratica. Durante la pratica delle varie tecniche imparate in A.C.D. troverai spesso termini come: “Medita con l’intento di rilassarti”; oppure “Respira con l’intento di assorbire prana”; questi sono solo alcuni degli esempi più classici. In questo caso significa che mentre stai meditando devi avere il forte desiderio di rilassarti, ma non devi fermarti al desiderio: deve diventare una decisione. Allo stesso modo, quando respiri, non lasciare che il respiro vada da solo, ma seguilo prestandogli attenzione e rendendolo cosciente, con la decisione che mentre respiri devi anche assorbire prana. Per imparare cos’è l’intento, utilizziamo la visualizzazione perché possa permetterti di capire cos’è e come creare questa forte intenzione. Ad esempio: “Visualizza di creare una bolla intorno a te, con l’intento che ti protegga”; oppure “Visualizza la prana intorno a te, con l’intento che rinforzi la tua aura”; in questi casi stai utilizzando la visualizzazione per rinforzare il sentimento in te, che è la chiave per realizzare. È facile dire di saper usare l’intento, perché si pensa che si tratti di un semplice pensiero come “lo voglio”; in realtà è molto più complesso da capire e da utilizzare. L’intento è la chiave di tutto, e se sapessi usarlo divinamente non avresti una vita incasinata; sapresti già fare tutto, anche sfruttare tutte le facoltà psichiche. All’inizio si parte con il primo livello di intento, ma poco a poco imparerai stadi sempre più alti, sino a riuscire a praticare perfettamente – e quindi ad ottenere risultati reali – senza dover più pensare a parole o a immagini. Però non avere fretta di abolire la visualizzazione, abbi invece fretta di imparare a sfruttare le tue capacità psichiche ad altissimi livelli, perché sarà più interessante di quanto immagini. Attraverso gli esercizi di visualizzazione impari ad utilizzare l’intento, ecco perché sono tanto importanti. L’intento può essere molto potente, tanto da essere la chiave per ottenere risultati concreti in poco tempo. Tutto dipende da quant’è forte e, sia chiaro, nessuno nasce con un intento forte. Potremmo dire di avere un forte intento, di averlo già allenato, che da tutta la vita lo utilizziamo, ma la verità è che l’intento è una tecnica molto complessa e la si ottiene solo con le giuste pratiche. Chi crede già di possedere un forte intento semplicemente non vuole ascoltarne la definizione e non ha interesse ad aumentare le sue capacità. 

L’intento è un sentimento molto più profondo, che riesce a concretizzare gli eventi. Quando desideri qualcosa il più delle volte rimane solo un desiderio; l’intento invece è ciò che riesce a realizzare, per questo va allenato e reso più potente. L’intento è una capacità che non si riesce a gestire volontariamente perché, come per tutte le altre facoltà, va allenato. Sino ad allora, l’intento a volte fa miracoli e il più delle volte non c’è, perché non si sa come utilizzarlo. Per il momento potresti non capire cos’è, confondendolo con il semplice desiderio di fare, ma capirai con il tempo che l’intento è qualcosa di molto più grande: è ciò che può renderti capace di tutto. 

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Per allenarlo bisogna impegnarsi in ogni singola meditazione e in ogni singola tecnica, decidendo di avere un sentimento più forte mentre le si svolge, anziché farle senza metterci attenzione e sentimento. Un esempio è la meditazione: mentre mediti, impegnati ad avere quel sentimento di pace, desidera di avere la pace per tutto il tempo della sessione. Allenandoti a decidere di avere un forte sentimento durante una tecnica, aumenterai il potere del tuo intento; se invece ti siedi senza avere voglia di praticare bene, ovviamente praticherai male. L’intento è un livello superiore al sentimento, perché si tratta di un input che muove l’energia. Quando pratichi la protezione psichica, il sentimento e il desiderio di sentirti protetto e di rinforzare la tua bolla aumentano l’intento di protezione. L’intento però va stimolato, perché non cresce facilmente e tantomeno si evolve negli anni: che tu abbia 20 anni o che ne abbia 60, il tuo intento può essere di bassissimo livello, perché dipende se lo hai mai allenato con tecniche psichiche. Quindi attraverso la visualizzazione alleni il tuo sentimento, per esempio desiderando di richiamare prana. Senza visualizzazione non riuscirai ad allenare il tuo sentimento e questo rimarrà allo stesso identico livello di quando iniziasti questo percorso. Invece durante questo cammino devi impegnarti ad evolverti, aumentando le tue percezioni. Ecco perché la visualizzazione è importante: perché ti fa provare un livello di sentimento chiamato emozione. L’emozione non deve essere associata solo all’amore, perché un’emozione può essere positiva o negativa, può essere la timidezza di fare qualcosa o di parlare con qualcuno, come può essere la felicità di fare qualcosa o il terrore di un evento futuro che ancora non è certo. L’emozione non deve essere associata solo ad un evento positivo o solo a quello negativo, perché è l’evoluzione del sentimento, è quel momento in cui provi una forte sensazione per qualcosa che sta accadendo o che tu pensi o temi che accadrà. 

Siamo abituati a pensare al sentimento come a qualcosa che, in realtà, non ci fa battere il cuore così forte. Questo perché siamo abituati a non provare sentimenti se non quando accade qualcosa di forte, ma a parte quello viviamo le nostre giornate con uno stato sentimentale abbastanza apatico. Per fare un esempio, quando ci innamoriamo di una persona e viviamo le nostre esperienze per le prime volte con lei, ecco che proviamo un forte sentimento che ci fa battere il cuore tutti i giorni al solo pensiero. Poi, negli anni, il sentimento si abbassa e quando pensiamo a lei non ci batte il cuore; non proviamo più un forte sentimento. Ci ricordiamo di provare qualcosa per lei solo quando temiamo che ci stia per lasciare, che ci stia tradendo, o che gli sia successo qualcosa di male nel tragitto per tornare a casa. A quel punto ci ricordiamo di avere un sentimento dentro il nostro petto, ma a meno che non temiamo qualcosa di male ci dimentichiamo di ciò che proviamo. In parte questo è causato dalla vita quotidiana a cui siamo sottomessi: il lavoro che ci ruba tutte le ore giornaliere e tutte le forze, che ci ruba la vita ogni giorno, ci fa dimenticare di essere persone che provano sentimenti e non solo macchine da lavoro. In parte però rimane comunque colpa nostra, perché dovremmo decidere di ricordarci ed essere coscienti dei nostri sentimenti tutti i giorni; invece ci abbandoniamo alle maschere quotidiane e ci dimentichiamo di ciò che davvero conta per noi. Chiaramente non parlo solo dell’amore verso le altre persone, ma anche verso i nostri obiettivi che ci farebbero sentire realizzati. 

Quindi provare un sentimento significa percepire quella sensazione dentro il petto che ti fa sentire in un certo modo, come ad esempio l’amore ti fa sentire molto felice o la paura ti fa sentire impotente e privo di forze. Quindi niente a che vedere con lo stato apatico giornaliero in cui si fa tutto senza quasi provare sentimento. L’emozione è uno stadio più alto del sentimento perché ti fa provare una scarica elettrica interna, ti fa sentire eccitato per qualcosa di positivo che sta accadendo o che vorresti accadesse, o ti fa sentire terrorizzato e fuori dalla ragione a causa della paura che qualcosa ti fa provare. Quindi l’emozione dura meno, qualche minuto o qualche ora, e la provi quando sta accadendo qualcosa di molto forte che ha stimolato le tue sensazioni. L’intento, invece, dura pochi secondi. 

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Tutto questo perché siamo da sempre abituati a subire i nostri sentimenti e le nostre emozioni anziché imparare ad averne il comando, sfruttandole a nostro piacimento. Questo non significa che si debba decidere di chi innamorarsi, o che l’amore non sarà più spontaneo, o qualcosa del genere. Non siamo qui per eliminare le cose belle della vita, piuttosto siamo qui per ampliarle e distaccare i lati negativi a cui spesso vengono associate. Il tipico esempio è quello di credere che innamorarsi significhi provare amore e odio per la stessa persona; si può decidere invece di innamorarsi e prenderne solo i lati positivi, a differenza delle persone che subiscono tutti i sentimenti come fossero un unico pacchetto. 

Quando alleni le tue doti spirituali vai ben oltre l’amore e odio che si può provare per una persona, vai ben oltre il decidere di amare soltanto, vai oltre i livelli che chi non pratica non potrà mai nemmeno capire nella teoria. Decidere di provare i sentimenti e le emozioni e di saperle controllare, significa poterle sfruttare per il proprio bene – e quello degli altri – senza doverne subire i lati negativi. Per esempio decidendo di ricordarti più spesso di chi sei innamorato e per quale ragione, e non solo quando accadrà qualcosa di male; allo stesso tempo, puoi decidere di non subire la tristezza e la paura di un futuro negativo perché sceglierai di distaccare questi pensieri e questi sentimenti, smettendo di provarli prima che ti facciano davvero male. Ma non solo. Rimanendo cosciente dei tuoi sentimenti e delle tue emozioni, impari a motivarti e decidere di sentirti stimolato a continuare i tuoi progetti o andare avanti con ciò che ti fa sentire realizzato, anziché metterlo da parte per la solita apatia emotiva. Il sentimento reale, quindi ben allenato, ti permette di andare avanti e non cadere nelle trappole e negli impedimenti della vita. Per sentimento reale intendo il sentimento allenato e costantemente aggiornato, rimanendo cosciente tutti i giorni. Altrimenti è semplicemente il sentimento che provano tutti, quello che si dimentica e compare solo quando ci si sente in pericolo. Da qui nasce l’emozione, che in genere si presenta solo in eventi speciali o durante improvvisi momenti difficili, problematici o spaventosi, come l’emozione che si prova prima di un esame. L’emozione è quel sentimento che ti fa elettrizzare, che ti fa battere forte il cuore per qualcosa di bello o di brutto che sta succedendo. 

L’intento è ancora diverso. L’intento è più forte di un’emozione e di un desiderio uniti, è come un desiderio del momento, che unito ad una forte emozione ha la capacità di creare. Quando provi un intento non te ne accorgi, perché sembra una normale emozione, eppure inconsciamente il suo potere sale all’apice per qualche secondo e, in quei secondi, crea. A volte crea eventi positivi, altre volte molto negativi, a seconda di quale sia il tuo stato mentale. Siccome non hai controllo sull’intento, non sei tu – non ancora – che decidi quando debba accadere e cosa debba fare, quindi capita a caso, il più delle volte, come succede per tutte le altre facoltà mentali; a volte ti è capitato di avere una premonizione spontanea, una telepatia o un oobe, eppure non li sapevi controllare perché senza allenamento non puoi decidere quando questi debbano accadere e come debbano andare: solo se ti alleni puoi imparare a prendere il comando su di loro e farli accadere quando e come dici tu. L’intento è la stessa cosa. Avere una forte intenzione cosciente di continuo, ti aiuterà a migliorare il tuo intento. L’intento è ciò che rende potente una qualsiasi tua tecnica e per ora può durare solo qualche secondo, ma sarà tuo dovere imparare, con la pratica, a renderlo più duraturo e meno sfuggente. Ciò che serve per evolvere le tue capacità e realizzare i tuoi piani sono due elementi fondamentali: energia e intento. Se possiedi solo intento ma non hai energia, significa che hai capacità di creare ma non hai l’attrezzatura giusta per farcela, quindi fallirai. Se hai energia ma non hai intento, significa che hai tutta l’attrezzatura di cui hai bisogno ma non hai la ben che minima idea di come utilizzarla, quindi fallirai. Se hai energia e intento, hai tutto. 

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Chiaramente a questi due punti vanno aggiunte le capacità psichiche, che come tutto vanno allenate: come l’energia va continuamente presa – perché non siamo nati con la scorta interna infinita – e come l’intento va allenato praticando le varie tecniche, così anche le facoltà psichiche vanno continuamente addestrate affinché le loro capacità non diminuiscano ma continuino a stare stabili e, meglio ancora, ad aumentare di livello. Quindi per ora puoi conoscere la teoria sull’intento, sapendo che è come un sentimento, un’emozione più forte e determinata, ma con il tempo capirai nella pratica e con l’esperienza quanto esso sia importante per realizzarti, in qualunque campo. L’intento è un grande potere, perché quando imparerai ad utilizzarlo davvero bene, in pochi secondi otterrai risultati che ora che non sai usarlo impiegheresti settimane di pratica, se ti va bene. Chiaramente se si vuole arrivare a questi risultati bisogna praticare tanto tutte le tecniche, affinché l’intento migliori attraverso di esse, ed esse migliorino attraverso di lui, perché tutto vada di pari passo. Senza allenamento niente può funzionare e far ottenere buoni risultati. L’intento è una decisione ma molto più mirata e forte: puoi decidere di andare in un qualche luogo, o di svolgere un’attività, ma non hai bisogno di capacità psichiche per andare in quel luogo o fare quella mansione. L’intento è una decisione che in un istante può modificare psichicamente il corso del tuo futuro. 

L’intento non è solo un desiderio e nemmeno un’aspettativa, perché questi hanno un limite. L’intento ben sviluppato potrà renderti capace di praticare le tecniche e ottenere effetti reali immediati, mentre sinché non avrai un forte intento dovrai praticare le tecniche per più tempo sino ad ottenere i risultati che possono richiedere anche ore di pratica, oppure settimane, a seconda dell’obiettivo che vuoi raggiungere. L’intento è una decisione così forte che si imprime contro il volere del Matrix e realizza il tuo desiderio-sentimento senza che segua regole; tutto ciò solo se è davvero forte. Per il momento possiedi un intento molto debole, ed è per questo che sei qui: per allenarti fino a renderlo forte. Aspettarsi che questo debba diventare forte senza metterci impegno, equivale ad illudersi. La maggior parte degli anziani non possiede un forte intento, questo significa che non saranno gli anni a portarlo, ma la pratica e l’interesse nel svilupparlo. Ti sarai probabilmente reso conto che a volte alcune meditazioni vanno meglio di altre, o che, pur avendo praticato la stessa tecnica e nello stesso modo, alcune volte ti fa ottenere risultati immediati e altre volte invece hai dovuto insistere di più. Questo dipende da quanto era forte l’intento durante la meditazione o la pratica: le sessioni nelle quali l’intento era più forte, sono quelle che ti hanno dato più risultati. Quindi l’intento va allenato continuamente durante le tecniche che svolgi, in questo modo diventerà più forte e le renderà più efficaci. Tutte le tecniche dipendono dalle altre; tutti i tasselli si uniscono e non deve mancarne neanche uno perché tutto possa funzionare alla grande. Per migliorare il tuo intento, da oggi inizia a praticare con uno stato mentale diverso: pratica ogni sessione con la voglia di renderla davvero una buona meditazione, con il desiderio forte e continuo che tutta la sessione vada bene, imprimendo il sentimento che da ogni sessione tu possa ottenere benefici. Togli l’aspettativa dei risultati, richiedi invece dei benefici. In questo modo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, aumenterai il tuo intento e lo renderai capace di farti risparmiare tempo e di farti ottenere fatti reali che molte altre persone invece non avrebbero ottenuto mai. Questo è il significato dell’intento, ma solo con l’esperienza capirai quanto può essere utile saperlo fare funzionare. 

Fine pagina 4 su 4. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

793 commenti
  • xeno Medaglia per aver completato lo Step 1 - 16:33 12/03/24

    ho avuto una sensazione che mi ha portato a ripetere questa lezione, e infatti per me è stato oro colato riascoltare tutto, anche perché, il regolatore mi aveva dimezzato le informazioni dall’ultima volta. Ho notato sulla mia pelle, che a volte medito, ma non con lo stato d’animo giusto, cioè il sentimento e la voglia di fare una buona meditazione, a volte sono più apatico senza volerlo, e lo riconosco, tanto che dopo fatta la meditazione non sono soddisfatto che ne rifaccio subito un’altra per sentirmi bene. Questo perché non sono centrato con la meditazione e il mio intento è debole. Questa lezione mi ha fatto riscoprire l’intento, e non posso che ringraziare. Apporterò tutte le modifiche e la concentrazione necessaria per aumentare l’efficacia delle tecniche, del non pensiero e dell’intento.

  • harkhan Medaglia per aver completato lo Step 1 - 22:55 08/03/24

    Intento a livelli bassissimi. Più vado avanti e più mi accorgo di non avere nessuno strumento in assoluto, e mai ne ho avuto uno, lo evinco dai risultati che ho ottenuto nella mia vita. Nessuno mi ha mai insegnato nulla di tutto ciò, e io da solo non ho compreso nulla. Più proseguo e più mi rendo conto che senza accorgermene, e senza saperlo, ho buttato la mia vita dalla finestra. Adesso che sono verso la fine cosa devo fare? Non lo so, ormai mi aggrappo a questa accademia sperando di fare qualche passo evolutivo, invece di continuare a gettare via il poco tempo che mi è rimasto. Che delusione! Non mi sono accorto di nulla, e io ignaro, pieno di niente ho proseguito a caso una strada che non ha portato da nessuna parte, considerando ciò che ho realizzato concretamente, ma forse ha portato qui, e questo è qualcosa. Avevo l'intento di... e adesso scopro che era semplice desiderio, e infatti ho fallito in tutto. Meglio tardi che mai, almeno adesso ho capito dove ho sbagliato, e come sono successe tante cose che non comprendevo. Magra consolazione, però forse finalmente sono sulla strada giusta, il mio percorso non sarà molto lungo, a una certa età, il tempo passa così velocemente che vorresti trovare il modo di fermarlo, e quando ero un ragazzo non passava mai; per lo meno stavolta avrà un fine. Amen! Grazie Angel, per avermi fatto fare un altro passettino!

  • maria-paola - 12:31 08/03/24

    Eh si è come dice Angel, nelle ultime meditazioni e soprattutto rileggendo gli Step 1 della Meditazione in Non Pensiero, le mie meditazioni sono notevolmente migliorate. Riesco a rilassarmi meglio e riesco a mettere un intento più forte. Anche il non pensiero sta migliorando, finalmente. Quindi con un buon intento, soprattutto più forte e la visualizzazione sto migliorando la pratica. Sono molto contenta perchè mi stavo un pò demoralizzando, non riuscivo a spegnere la mente e a rilassarmi.

  • Mixolydian - 09:58 06/03/24

    Sin dalle prime pratiche ogni volta che mi veniva chiesto di usare l'intento e la visualizzazione ho sempre fatto molta fatica, proprio perché l'intento e la visualizzazione che usiamo durante la pratica sono diversi da quelli che utilizziamo nella vita di tutti i giorni. E già da questo impariamo quanto il percorso ci porti a cambiare. Sicuramente già dalle prossime pratiche darò grande importanza all'intento, cercando di utilizzarlo al meglio per il livello a cui è ma anche di migliorarlo...di modo da rendere sempre più efficaci le pratiche future. Grazie!

  • samudra - 19:49 03/03/24

    Non ne conosco il motivo ma leggendo questa lezione mi sono emozionato. Prima di commentare ho voluto praticare meditazioni e tecniche con i consigli ricevuti e devo dire che funziona, ho percepito buoni miglioramenti e soprattutto le pratiche sono state più piacevoli. Per l'ennesima volta devo ringraziare Angel per quanto mi insegna.

  • White Wolf Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 - 17:38 29/02/24

    Prendere del tempo prima di praticare qualsiasi tecnica per concentrarmi su me stessa ed imprimere l'intento di praticare bene la tecnica stessa ha cambiato drasticamente la qualità delle mie pratiche, non è solamente una questione di motivazione ma di raggiungere concretamente un obiettivo. Così facendo ho notato che non solo partivo più carica ma anche nelle varie fasi delle tecniche mi viene molto più semplice, quasi spontaneo, praticare con più intento rispetto a quando non mi prendo quei minuti di pre-pratica. Grazie milla Angel ❤ Ora riesco a richiamare l'intento quando mi serve e mi sto concentrando ad allungare il tempo in cui riesco a mantenerlo.

  • unmanny 🐾 Medaglia per aver completato lo Step 1 - 20:47 28/02/24

    Sì, concordo al 100% con la descrizione della differenza molto forte tra le meditazioni portate avanti con vera convinzione e quelle iniziate con fatica, magari anche perché a fine giornata oppure subito dopo un pasto corposo. Ci di accorge di come tutto possa scorrere fluido, di come visualizzare l’energia pranica e interagire con essa possa essere semplice e “leggero” mentre le altre volte ci si ritrova con la fronte aggrottata e il viso tirato nello sforzo letterale e paradossale di riuscire a rilassarsi e a vuotare la mente 😱 Al di fuori del discorso delle pratiche, ho avuto qualche esperienza di intento, in buona parte inconsapevole, ma di cui ricordo quella sensazione rapida, limpida e forte, un po’ come se si dicesse “ora questo andrà COSÌ, sarà COSÌ e STOP”

  • sole. - 00:19 25/02/24

    Io ho davvero "fretta" per così riprendere alla lettera ciò che è scritto all interno del documento,di scoprire le mie capacità psichiche e saperle/poterle usare al meglio. Mi godo tutti i giorni la meditazione con il taglio fili e la protezione associata ad altre tecniche per non perdere la connessione con questo mondo. Avevo letto tempo fa che l intento deve essere davvero puro,senza avere il minimo dubbio di portare a termine quella determinata cosa o quel determinato obiettivo. Mi farà piacere toccarne con mano i benefici e di scoprirne la tecnica

  • simodrum Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta - 13:49 08/02/24

    Questo articolo è uno dei miei preferiti ed è tra quelli che ripasso più di frequente, specialmente se sento che non sto ottenendo dei buoni risultati: infatti qua viene ricordato e spiegato nel dettaglio quello che forse è l'elemento più importante di ogni pratica, ossia l'intento. Già dalle prime volte in cui ho praticato subito dopo aver studiato questa documento ho sentito la differenza tra una meditazione fatta in modo poco concentrato e privo di intento ed una fatta con il massimo impegno per prendere dimestichezza con la Prana e il suo utilizzo. Per questo motivo trovo fondamentale ripassare spesso questo tema, fa totalmente la differenza nel riuscire a perseguire un'evoluzione effettiva...ovviamente non solo ripassare ma anche praticare ed allenare. Il tutto accompagnando anche con il ripasso degli articoli sulla visualizzazione: se ben combinati visualizzazione e intento costituiscono il mix perfetto ed efficace, sempre considerando che la visualizzazione è il preludio per realizzare un buon intento che si possa fondare su se stesso anche senza immagini o parole.

  • mirador Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 - 00:46 08/02/24

    Con l'esperienza avuta fin'ora qui su ACD sto comprendendo sempre di più l'importanza di avere un forte intento. Rileggendo l'articolo ho avuto modo di capire che alcune tecniche che svolgevo, o anche alcune meditazioni, non mi rendevano soddisfatto agli inizi, proprio perché per un motivo o per un altro non riuscivo ad avere un intento deciso. Ho praticato anche delle ottime sessioni in giornate particolari in cui ero molto motivato e probabilmente in quei casi il mio intento era più forte. In quest'ultimo periodo è stato fondamentale rileggere anche articoli precedenti, che mi aiutano sempre a darmi la motivazione necessaria per svolgere al meglio le tecniche e la meditazione, e penso proprio che in fin dei conti hanno migliorato il mio intento

  • Martina - 15:29 05/02/24

    Molto bello anche questo articolo. Leggendo gli articoli dei miei compagni, mi ritrovo in alcune esperienze. Personalmente sono sicura che sia capitato tante volte anche a me ma, ovviamente, non coscientemente. Saper mettere in pratica l’intento con coscienza è davvero qualcosa di molto complicato, perché è da imparare e da allenare! Averne avuto la dimostrazione nella vita, ci fa capire quanto sia potente! Grazie alle tue spiegazioni passo a passo, riesco a migliorare sempre di più!! Grazie Angel, sono sicura che con costanza raggiungeremo i risultati che intendiamo e vogliamo ottenere!!

  • Morpheus - 17:26 03/02/24

    La potenza dell’Intento è davvero straordinaria e mi auguro di iniziare a comprenderla il più presto possibile. Rileggere questo documento mi ha fatto bene perché lo ricordavo una cosa più astratta, invece deve essere molto concreto e deve essere allenato già dalle basi di questo Percorso, ovvero a partire dalla Meditazione. Infatti, dopo la rilettura, sto cercando di imprimere più Intento alle Meditazioni che faccio, per non rischiare che diventino fini a se stesse e troppo “automatiche”; e, in effetti, un po’ di differenza l’ho notata già con la prima pratica. Rileggere i documenti passati aiuta anche a rimanere maggiormente focalizzati sulle finalità di ogni tecnica e non si rischia di travisarle involontariamente.

  • emonisa - 22:26 30/01/24

    Credo che l'intento sia un atto di volontà cosciente nel qui e ora. Non c'è desiderio ma creazione immediata. In quel momento il problema del risultato non si pone perché quando c'è un intento vero si sta facendo già esperienza senza ogni dubbio. Ecco forse sbaglio ma per le mie esperienze la vedo cosi . Come dici tu Angel è qualcosa di profondo e sentito che non ha nulla a che vedere con il desiderare. Intento è volontà immediata.

  • aliceregina - 22:31 23/01/24

    Credo di comprendere molto bene ciò di cui si parla in questo articolo perché penso di averne avuto esperienza più di una volta. Non ne sono sicura perché ogni volta che mi è capitato di usare l'intento, l'ho fatto in maniera quasi involontaria e non sono mai riuscita a teorizzare questa pratica, in maniera da poterla mettere in atto volontariamente quando mi serviva. Ma quel forte sentimento che raggiungeva l'apice in qualche secondo e che era misto di intenzione nel far accadere qualche cosa, a volte, l'ho provato anch'io e posso dire che effettivamente i risultati poi dopo non tardano ad arrivare. È vero che non riesco a riprodurlo volontariamente. È come se avessi la certezza mista a potente sentimento che ciò che voglio accade, sia accaduto o stia per accadere. Mi è successo più di una volta... Una volta, solo per fare un esempio, mi ero stufata di essere disoccupata, avevo bisogno di soldi e di lavoro. Ho deciso esattamente gli orari i termini e la tipologia di lavoro e dopo pochi giorni, ho trovato esattamente quel lavoro con quegli orari che facevano comodo a me!

  • carla-bartolozzi - 17:17 17/01/24

    L'intento è la volontà di raggiungere un obbiettivo. Io l'ho sempre avuto ed esercitato perché ho fatto tante cose che esulavano il mio lavoro ed i miei studi. Non ho mai messo limiti alle mie capacità perché grande era il desiderio di mettermi alla prova. Mi sono sempre cimentara su attività materiali, ora il mio obbiettivo è quello di crescere psichicamente e spiritualmente. Grazie ad ACD sto facendo, con molto interesse, , questo percorso, proprio con l'intento di raggiungere questo risultato.