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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (1 parte)

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Nel volume precedente ti ho spiegato che cos’è la Telepatia Artificiale e come essa funzioni, ponendo l’esempio di youtube. La Telepatia Artificiale può unire il pensiero di due persone, ma può condurre la comunicazione anche da tecnologie a menti di persone. In altre parole, un computer può comunicare telepaticamente con una persona, e viceversa, attraverso tutte le nanotech inserite nel cervello umano che hanno lo scopo di rendere le nostre menti sempre più controllabili dal Governo, privandoci completamente della privacy (non potendo neppure pensare senza essere ascoltati e guardati dall’interno) e ricostruendo le nostre reti neurali attraverso le stesse nanotech. Loro possono guardare dai nostri occhi e ascoltare dalle nostre orecchie, se vogliono. Quando ero piccola mi capitava spesso che mi tornassero alla mente dei ricordi in cui alcuni uomini mi posizionavano davanti una macchina, che proiettava i miei pensieri e i miei sogni attraverso filmati-video su uno schermo. Per tanti anni ho pensato che fossero semplicemente ricordi di sogni, speravo che non fossero ricordi di eventi realmente accaduti. Col senno di poi mi resi conto dopo che quelli non erano sogni, poiché è esattamente ciò che stanno facendo oggi: proiettare i nostri pensieri e i nostri sogni su uno schermo, ricreandoli attraverso le immagini IA. D’altra parte si tratta di tecnologie utilizzate da molto più di un secolo, ma che oggi agli occhi della gente pare ancora strano. Quindi nei decenni quelle tecnologie sono state decisamente aggiornate. 

Eppure tutti, oramai, si stanno accorgendo delle “casualità” che stanno accadendo nelle proprie giornate, sempre più ripetute, tanto da diventare molto fastidiose. Mi riferisco a quelle casualità in cui dici qualcosa a voce, magari mentre stai parlando in confidenza con il tuo compagno di vita, e poco dopo sul tuo cellulare compare la pubblicità di quel prodotto che hai nominato, di quella città in cui vorresti viaggiare, o video di quell’argomento che hai appena citato. Succede una volta, succede due volte, succede ogni singolo giorno, per forza di cose inizia a darti fastidio. Siamo passati ad un livello di anti-privacy così folle, e così rapidamente invasivo, che non abbiamo avuto neppure il tempo di lamentarci di essere spiati riguardo a ciò che scrivevamo sul cellulare, che ora veniamo spiati riguardo a ciò che pensiamo nella nostra mente, che ormai parlare di come ci spiano sul cellulare sembra quasi il minore dei problemi e come se non fosse più tanto grave. Invece rimane eccome grave, solo che i livelli successivi a cui si sono spinti rapidamente sono talmente folli che rendono difficile alla maggior parte della gente capire come reagire, o cosa fare per farli smettere. Ricapitoliamo un attimo i livelli che sono stati toccati, anche se molto rapidamente, dall’anti-privacy attraverso le tecnologie sino ad arrivare ai progetti che stanno portando avanti oggi, dal Governo contro di noi. 

Prima sono passati dallo spiare le nostre cronologie di ricerche su internet. Per esempio, se sul tuo browser cercavi “bicicletta in offerta”, guardavi le varie opzioni e poi ad un certo punto chiudevi tutte le pagine, essendo tu solamente curioso della bicicletta (ma che magari non volevi neppure acquistare, era soltanto per curiosare i prezzi) ecco che i giorni seguenti, qualsiasi sito avessi visitato, avresti trovato come banner pubblicitario quello sulla bicicletta che avevi guardato in precedenza. E ovviamente succede tutt’oggi. All’inizio si trattava di tecnologie poco conosciute, quindi non pensavi che quella pubblicità ti stesse perseguitando, ma pensavi invece che quei siti avessero impostato dei banner pubblicitari sulle biciclette! E che tutto fosse solamente un caso. Invece, quei siti impostano dei “banner a specchio”, ossia dei banner che però neppure i siti in questione sanno di che banner si tratti (in quanto le pubblicità non le scelgono loro, ma le aziende proprietarie dei banner).

Questi banner a specchio riflettono ciò che il singolo utente, entrando su quel sito, ha già cercato in precedenza su altri siti e dunque gli ri-mostra le sue ricerche nel tentativo di convincerlo ad acquistarle. Della serie “ti sei dimenticato di volere la bicicletta? Te lo ricordiamo noi, ripetendotelo più e più volte, così sarai convinto ad acquistarla!” e quindi a spendere soldi e tutto il resto. Si tratta di un metodo di vendita molto invasivo, è come un Promoter che ti vuole vendere una macchinetta del caffè e, anche se non la vuoi, lui ti rincorre in ogni negozio del centro commerciale che visiti (pur non essendo i suoi negozi) per tentare di convincerti a comprare quella maledetta macchinetta del caffè. È talmente invasivo che anche quando esci dal centro commerciale, e ti fermi ad un bar là vicino, ecco che il Promoter entra nel bar e tenta ancora di convincerti ad acquistare quella macchinetta. Questo è ciò che fanno i banner pubblicitari: si tratta di pubblicità molto invasiva, perché quando esci dal sito di acquisti, e ti dirigi verso un sito di ricette, oppure un sito di animali, e quindi tutt’altro sito, troverai ancora quel banner pubblicitario che tenterà di venderti la bicicletta che stavi guardando tanti giorni fa. È una pubblicità eccessivamente invadente. Poi l’anti-privacy si è alzata di livello. Prima spiava “solo” le tue ricerche, le tue cronologie, tuttavia potevi pensare che fosse “poco invadente” dal momento in cui ti riproponeva mille volte il prodotto che tu per primo avevi cercato la prima volta. Si tende quindi a giustificare l’anti-privacy dei banner pubblicitari invasivi sostenendo che comunque la prima ricerca l’abbiamo fatta noi, dal nostro pc o dal nostro cellulare, quindi “non è poi così grave”. Il problema non è che il sito di biciclette ci ripropone la bicicletta che abbiamo già guardato; il problema è che se chiudi la finestra di quel sito di biciclette, e ti dirigi verso tutt’altro sito, come ad esempio quello sugli animali, o quello sui viaggi in aereo, ti riproporrà di nuovo la bicicletta. 

Ciò che sta succedendo concretamente è che il tuo computer non è il tuo, perché ciò che scrivi sul tuo computer o suo tuo cellulare non lo stai leggendo solamente tu, ma lo stanno leggendo anche “altri”. E chi sono questi altri??? E perché hanno il diritto di leggere ciò che noi scriviamo sul nostro cellulare privato se, in teoria, esso è solo nostro, giacché lo paghiamo con i nostri soldi e costa pure tanto? Quindi noi compriamo un cellulare, compriamo una sim intestata a nostro nome, paghiamo ogni mese le ricariche telefoniche o gli abbonamenti per usare le telefonate oppure la connessione wi-fi, e nonostante tutte queste spese il nostro cellulare non è davvero nostro ma può essere spiato e controllato da chiunque voglia, a nostre spese? Quindi noi paghiamo uno strumento che serve a qualcun altro per avere il totale controllo degli affari nostri. Spiare le nostre cronologie significa di base spiare i nostri pensieri, perché ogni volta che svolgi una ricerca sul web, per esempio su una bicicletta, significa che stai pensando che potresti comprarne una; poi che la voglia comprare subito o per il futuro, che la voglia comprare per te o per la tua nipotina, non importa, comunque di base significa che probabilmente ne vorresti comprare una. Quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su delle case in affitto, significa che stai pensando di cambiare casa, ora o in futuro, ma ci stai pensando, e quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su come dimagrire, significa che pensi di essere ingrassato/a e che avresti bisogno di perdere peso; non importa poi se davvero ti metterai a dieta o se sono quelle attività che dici di voler fare ma poi butterai nel dimenticatoio… perché intanto significa che pensi di essere ingrassato e che avresti bisogno di una dieta, esponendo i tuoi pensieri sul web, dove possono essere letti da qualcun altro a tua insaputa. Quel qualcun altro sapendo che pensi di essere fuori forma (e magari neppure è vero, però tu lo pensi ed è ciò che conta) potrebbe approfittare di quei pensieri negativi su te stesso e potenziarli artificialmente, come potrebbe aumentare artificialmente il tuo disturbo fisico e farti ingrassare ulteriormente per farti entrare in un limbo difficile da uscire. 

Nel mentre ti proporrà soluzioni “magiche” come pasticche dimagranti (che sono piene di sostanze che vanno a bloccare le sensorie e la psichicità, oltre che piene di nanotech sintetiche) attraverso banner pubblicitari che ti compariranno sino allo sfinimento, ma che ingenuamente penserai che sia “una bella casualità” che siano comparse proprio quando stavi cercando una soluzione per dimagrire. 

Ma cosa ti spinge a pensare che la soluzione giusta siano quelle pasticche dimagranti? Gli stessi che leggendo i tuoi pensieri (giusti o sbagliati che siano) riguardo alla convinzione che tu sia ingrassato ti potenzieranno quell’ossessione artificialmente affinché tu creda di essere molto, molto più sovrappeso di quanto sia realmente, e ti sentirai costretto ad una soluzione rapida e forzata come appunto le pasticche dimagranti. Tutti sanno che non funzionano e che ottengono risultati ben peggiori, però penserai, chissà come mai, che con te funzioneranno e che anche se costano tantissimo vale la pena provarle. Questi pensieri non saranno tuoi ma ti sono stati imposti da chi vuole che acquisti e che ti nutri di “alimenti” sintetici, che contengono nanotecnologie all’interno e ti rendono ancora più adatto alla comunicazione artificiale fra umano-computer. Ed ecco che il cerchio si completa perché tutto questo permetterebbe al Governo di entrare molto di più nella tua mente e spiare i tuoi pensieri e quindi conoscere meglio ciò che vuoi fare o comprare, ancor prima che tu lo scriva sul web. 

Arrivati a questo punto, spiare la nostra cronologia privata non bastava più, c’era bisogno di alzare l’asticella. È bene chiarire che Oggi molti dei ruoli di spionaggio virtuale vengono effettuati dall’IA, ma è bene chiarire che l’IA non può fare tutto da sola ma viene costantemente controllata da operatori che lavorano per le agenzie proprio per controllare che i dati della gente vengano raccolti correttamente. Tuttavia, sino a pochi anni fa era un lavoro ricoperto quasi totalmente dagli operatori (gli stessi, per intenderci, di call center che ti chiamano mille volte per raccogliere dati su di te, ponendoti mille domande mentre tentano di venderti qualcosa; intanto raccolgono info su di te senza che te ne accorgi!), il che è anche più grave, quindi non sottovalutiamolo. Troppi si dimenticano che gli operatori di call center come gli operatori che vendono o promuovono altre attività, come i milioni di operatori che lavorano dentro a fb, o dentro youtube, o dentro google, sono persone fisiche che hanno il dovere – da contratto firmato! – di tenere la massima riservatezza riguardo il proprio lavoro, non potendo raccontare in giro di lavorare all’interno di fb o all’interno di youtube (non mi sto riferendo agli youtuber, che è un’altra cosa! Bensì a chi lavora dentro il pannello amministrativo e gestisce le funzioni nascoste di youtube!), proprio per evitare che trapelino notizie. Tuttavia, comprenderai bene che tutti coloro che lavorano su fb, o su youtube, noti per le loro violazioni alla privacy e per leggere le chat private e per vendere i dati privati a terzi (tra cui, ovviamente, il Governo per cui lavorano) sono anche molto facilitati a spiare il tuo profilo personale nel caso volessero. Se il tuo vicino di casa o il tuo ex fidanzato o chiunque si voglia oggi lavora all’interno su fb, egli può – solamente conoscendo il tuo nome e cognome, oppure il tuo nick sui social, oppure soltanto il tuo ip – risalire al tuo profilo e non solo accedere a tutte le tue informazioni private (che tu credi di aver messo “private” o “visibili solo agli amici” da te scelti) ma anche accedere alle tue chat private, e via discorrendo. Il tutto serve al Governo per poterti spiare costantemente, ma nel frattempo anche un semplice individuo ossessionato da te, o curioso, o che ti invidia, come l’ex del tuo fidanzato attuale o quella persona che hai visto una sola volta nella vita ma che si ricorda il tuo nome, o che sa come rintracciarti (per esempio guardando gli amici degli amici del suo amico, trovando così il tuo profilo riconoscendoti dalle foto che posti!) può accedere al tuo profilo e spiarti. 

Per farti comprendere quanto la nostra “privacy” non esista più, ti racconterò un aneddoto della mia vita che ti permetterà di chiarirti le idee riguardo al fatto che chiunque può realmente fare ciò che vuole con i tuoi dati. 

Un bel po' di anni fa, quando stavo ancora in una vecchia casa, per un certo periodo mi ritrovai ad avere problemi di connessione con il vecchio gestore internet con cui avevo il contratto. Tieni conto che io stavo nel nord Italia anche se apparentemente potrebbe sembrare che non c’entri nulla. Continuavo ad avere problemi alla connessione internet, così iniziai a chiamare gli operatori dell’assistenza per farmi risolvere il problema, ma loro continuavano a dire che non c’era nessun errore, che andava tutto bene, che non vi era alcun problema di connessione. Gli ripetevo di avere problemi di connessione, non me lo stavo di certo immaginando! Ma loro continuavano, tutti quelli con cui parlavo, diverse persone ogni volta, a sostenere che nei loro computer risultava che non ci fosse nessun problema di connessione e quindi che mi stavo sbagliando. Ma come fa una persona a sbagliarsi o ad immaginarsi di avere problemi di connessione? La loro soluzione era connettermi a internet e visitare il loro sito web, ma dovevo spiegare loro – decerebrati – che non potevo connettermi al loro sito giacché non mi connetteva internet! Chiedevo loro quantomeno di controllare il mio modem, magari mandandolo in assistenza avrebbero scoperto che era rotto, oppure che c’era qualcosa che non andava nelle antenne vicino a casa mia (periodo in cui ancora non sapevo che i problemi delle antenne dopo che ci praticavo.. erano eventi buoni; parliamo ancora di tanti anni fa) e loro alla fine mi rispondevano tutti che secondo il loro computer la connessione e il modem andava benissimo (mai controllato dal vivo! Lo controllavano da remoto e secondo loro funzionava bene..) e che io, in poche parole, me lo stessi immaginando. 

Alla fine, dopo tante, tantissime telefonate, mi arresi, e mi tenni un modem non funzionante; così lo spensi e via, utilizzai il telefono come modem, seppure l’abbonamento annuale era già pagato e loro non volevano saperne di assistermi, restituirmi il denaro speso, o aggiustarmi il modem. Avevo quel modem a casa, che non funzionava o quantomeno non mi permetteva di connettermi a internet, quindi era completamente inutile. Un giorno, parecchi mesi dopo, non ricordo neanche quanto tempo passò, parlando con una studentessa praticamente appena conosciuta, mi rivelò di lavorare proprio per quell’azienda con cui avevo il contratto della connessione a internet. Così, chiacchierando, le raccontai l’aneddoto, tanto per parlare, naturalmente pensando che lei non avrebbe di certo potuto fare nulla per cambiare la situazione, gliene parlai soltanto per fare due chiacchiere. Al che lei mi chiese se volessi una mano per ristabilire la mia connessione internet. Per assurdo, pensando che oramai ci avevo già provato mille volte con mille operatori diversi, quasi stavo per rifiutare, dicendole che tanto non serviva a niente dato che nessuno era riuscito a risolvermi il problema, quindi non c’era bisogno che ci provasse. Inoltre non sapevo quali dati avrei dovuto fornire a quella persona che comunque avevo appena conosciuto, per tentare di ristabilirmi internet, e che magari poteva essere solo una scusa – quella di aiutarmi – per farsi gli affari miei. Per quanto sia brutto da dire, tantissime persone ogni giorno cercano di approfittare di me con le scuse più assurde, anche fingendo di volermi aiutare o voler farmi del bene, quindi devo sempre prestare attenzione e non essere ingenua. Tuttavia mi rincuorò sapere che non dovevo fornirle praticamente nessun dato, perché lei sosteneva di poter rintracciare la mia connessione internet (quindi la mia abitazione, il mio indirizzo, e la precisa connessione che utilizzavo io) attraverso solamente il mio nome che già aveva. Naturalmente sapevo che l’anti-privacy esisteva già allora, ma fu interessante avere questa ennesima prova.

Prima che lei facesse qualcosa io riprovai ad accedere alla connessione internet ma ovviamente ancora una volta non andava, seppure avessi pagato l’abbonamento per tutto l’anno (che gli operatori non volevano risarcirmi!), quindi ovviamente non era un problema di pagamento in rosso, ma era la linea che non andava. Questa studentessa tornò nella sua città nel sud Italia e il giorno dopo andò al lavoro, appunto nell’azienda di telefonia e internet per cui lavorava da operatrice. Mi chiamò al telefono chiedendomi di accendere il modem in quanto le risultava dal suo computer che ce lo avevo staccato; ovviamente era vero, neppure il tempo di andare a lavoro che già si era connessa al mio indirizzo e poteva vedere dal suo computer la situazione della mia connessione ad internet, senza che neanche io le dessi il mio indirizzo di casa o altre info. 

Quindi sotto sue direttive attaccai alla corrente il modem, e lei mi disse che ora le segnava che il modem era acceso. Mi disse di attendere qualche minuto e che la mia connessione a internet avrebbe ripreso a funzionare. Ci voleva solo qualche minuto? Mesi e mesi a chiamare mille operatori per “aggiustarmi” la connessione, e lei ci avrebbe messo solo qualche minuto? Era assurdo e quasi non ci credevo, oramai ci avevano provato in mille! O meglio, gli operatori mi avevano detto di averci provato, ma compresi poi che non era affatto vero. Ebbene, pochi minuti dopo la connessione andò a buon fine e potei riutilizzare, da quel giorno, tutti i giorni la connessione ad una velocità perfetta, addirittura migliore rispetto alla velocità con cui andavo in passato! Le chiesi cosa avesse fatto, e lei semplicemente mi rispose che “qualcuno” mi aveva volontariamente bloccato la connessione a internet, al fine di impedirmi di utilizzarla, e che lei semplicemente tolse quel blocco e cliccò su un aggiornamento per potenziarmi la velocità, in quanto la velocità poteva essere potenziata o diminuita solamente cliccando dei bottoni. Il tutto lo fece dalla sua città, dal sud Italia, mentre io mi trovavo al nord, e teoricamente lei non avrebbe dovuto sapere dove abitavo o cosa facevo, eppure lei poteva “spiare” queste informazioni su di me solamente avendo una minima info su di me. 

Quella donna nonché mia studentessa mi spiegò che dietro agli aggiornamenti di internet vi sono soltanto un mucchio di truffe, cioè gli operatori ti dicono che se paghi di più possono aggiornare la tua connessione e renderla migliore, ma in realtà sono gli stessi operatori che prima di telefonarti, per qualche giorno abbassano la velocità della tua connessione e quindi riducono la velocità per cui tu stai già pagando l’abbonamento, e poi qualche giorno dopo ti chiamano chiedendoti di pagare di più per avere una connessione maggiorata, ma che in realtà è la stessa identica connessione che avevi già pagato per anni! Qualcuno bloccò la mia connessione ad internet per dispetto o per altre ragioni, e lei semplicemente tolse quel blocco, e tolse anche i “rallentatori” di velocità che qualcuno aveva messo nella mia linea, restituendomi la velocità di connessione per cui io già stavo pagando da tempo. 

Questo aneddoto ti permette di capire innanzitutto che non c’è bisogno di dare tutti i tuoi dati a chiunque perché possano fare qualcosa: è talmente facile per gli operatori rintracciare i tuoi dati (che tu hai dato o messo in giro anche moltissimi anni prima!) andandoli a pescare anche da altre aziende (per esempio dall’azienda con cui hai firmato il contratto delle utenze luce e gas, oppure con la compagnia telefonica, oppure con il nome con cui hai intestato la tua casa, e via discorrendo) e da quei dati che tu credi di non aver dato all’operatore – ma che troverà facilmente da altre fonti – lui o essi potranno a tua insaputa fare ciò che vogliono. Difatti inizialmente non sapevo chi mi avesse bloccato la connessione internet e da quanto tempo (sebbene poi sia andata ad attaccarlo psichicamente così forte per ricordargli bene che se lui voleva giocare a farmi dispetti, anche io potevo diventare molto dispettosa, facendo sì che se lo ricordasse a vita.) o per quale ragione, ma lo aveva fatto sicuramente rintracciando i miei dati senza che io mi fossi resa conto di averli dati, non a lui, ma ad altre aziende da cui poi lui ha attinto le mie info private. 

La fortuna ha voluto che successivamente conoscessi quella persona che divenne mia studentessa e che si offrì di aiutarmi, scoprendo tutto ciò che c’era dietro quell’apparente guasto alla mia connessione internet che invece nascondeva molto di più. Anche lei, una persona appena conosciuta, a cui apparentemente non diedi altre informazioni sul mio conto se non il mio nome che già conosceva presentandoci, riuscì invece a risalire alla mia abitazione, quindi scoprire dove abitavo, quale fosse la mia casa, scrivendomi il mio indirizzo (e ovviamente prendendoci al volo, alla perfezione) e scegliendo di risolvere un problema “tecnico” sulla mia connessione seppure io non fossi sua cliente e lei non guadagnasse nulla nel risolvere quel problema. In altre parole, non era un’operatrice dell’assistenza che chiamai io per risolvermi il problema, ma era una persona esterna che scelse di sua volontà di ricercare sulla banca-dati le mie info private e accedere alla mia connessione per risolvermi il problema. Questo evento ormai accaduto più di dieci anni fa mi aprì tanto gli occhi e mi permise di rendermi conto che veramente chiunque potrebbe accedere alle nostre info e, per esempio, far guastare gli oggetti tecnologici dentro casa nostra, oppure aggiustarli se volesse… ma di solito queste sono conoscenze che vengono utilizzate più per danneggiarci, che per aiutarci. 

Così, è molto più probabile che un ex o una persona invidiosa si connetta alla nostra rete per guastare le nostre tecnologie per dispetto, e non il contrario. Queste “idee geniali” arrivano più per invidia, che per altruismo. Ad ogni modo, fui molto felice che la mia connessione ad internet fu ristabilita, e mi impegnai molto di più a tenere riservati i miei dati personali. Nonché ciò che insegno a tutti i miei studenti di fare, e che ribadisco più e più volte. Non bisogna essere ingenui, e bisogna capire invece che i nostri dati hanno un immenso valore e possono essere costantemente utilizzati contro di noi anche da chi meno ci aspettiamo. Ci sono occasioni in cui è diventato molto difficile non rivelare i propri dati sensibili, per esempio quando firmi il contratto con le utenze stai dando molti dei tuoi dati che poi non resteranno alla sola azienda di fornitura gas o elettricità o acqua, ma verranno ovviamente resi pubblici a tutti coloro che sapranno un minimo ricercare e ottenere quelle info su di te. Ciononostante ci sono tantissime altre situazioni in cui non è davvero necessario che tu dia i tuoi dati personali, anche se gli operatori, i promoter, o chiunque tu abbia davanti, ti spingeranno a credere che tu sia costretto. Non è così! E quando puoi, è fondamentale che tu scelga sempre di non dare i tuoi dati sensibili. Molte persone, giustamente, intestano le bollette tutte a nome di un singolo di casa, così da evitare di dare i nomi e dati personali di tutti i presenti. Come per esempio tante persone utilizzano la stessa “carta fedeltà” dei supermercati o negozi, intestandole tutte ad un solo componente di famiglia e poi passandosela per utilizzarla in più persone quando ne hanno bisogno. Anche questo è un modo furbo per evitare di dare tutti i dati privati di tutti i familiari. Ancora, molte persone intestano i numeri di cellulare ad una sola persona di casa, sebbene tutte quelle sim non apparterranno a lui ma verranno utilizzate da altri componenti della famiglia. Tutte queste persone ovviamente fanno bene! Tutto ciò vorrebbe essere bloccato dal Governo (e ci sta già provando da tempo!), e ci riuscirebbe definitivamente con il chip sottocutaneo, per far sì di bloccare tutti questi “passaggi” e far sì che ognuno possa utilizzare solo ciò che è a proprio nome; il che significa che arriveremo al punto che un figlio non potrà andare a fare la spesa con i soldi di sua madre, ma prima ci dovrà essere un passaggio di denaro dal chip della madre al chip del figlio, con tanto di causale ben spiegata nel dettaglio, per poi permettere al figlio di andare a fare la spesa per sua madre. 

Questo è soltanto un esempio per comprendere dove il Governo vorrebbe farci arrivare, e che dobbiamo ovviamente evitare. 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
  • Tamara
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    12:30 15/05/24

    E pure non puoi fare le contratti sulle forniture e non dare le tuoi dati è vero che privasi non c’è più poi per qualsiasi registrazione tu dai le tuoi dati e si da decina di anni noi non abbiamo più privasi.Poi a me è successo che dovevo prendere il volo ma dopo che guardato le giorni senza prenotare volevo mettermi d’accordo con miei che mi vengono prendere e che avevo in disposizione solo 3 giorni andata e ritorno.Ma come noi entrati 2 ho 3 volte su sito poi prezzi in poco tempo erano cresciuti.Adesso lo so che era lavoro di operaio.E affine io stata accompagnata in aeroporto è stato ritardi arrivò del volo ma poi per la nebbia non potuto atterrare e andito in altro aeroporto. A fine della storia io non solo non andata ma non sono stata rimborsata .Con tutto lungo preparazione non andando stata tanto male, perché viaggio era none per divertimento era per trovarsi con miei cari dopo di uno anno della mancanza della mamma.Adesso posso dire che questo era fatto a posto per farmi stare male. Grazie Angel perché adesso lo so cosa ducessi.

  • laurora
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    11:52 15/05/24

    Sono sempre stata una persona riservata, non mi è mai piaciuto dare i miei dati personali, tanto più pubblicare informazioni o foto sui social come fb di cui non ho mai aperto un profilo, ero praticamente l'unica dei miei amici a non averlo e mi ricordo che quando ero un'adolescente chiedevo addirittura ai miei amici di non pubblicare sui loro profili foto in cui io ero presente. Certo è che ad esempio qualsiasi acquisto online richiede dati propri e risulta difficile evitare di fornirli, a meno che non ci si privi completamente di questa modalità di acquisto. Mi è venuto da sorridere quando Angel racconta l'aneddoto sulla connessione internet perché io mi ritrovo in questo momento nella stessa situazione, da giorni non mi funziona più la connessione di casa... chissà se può essermi successa una cosa simile, qualcuno che volutamente l'ha interrotta.

  • ilary
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    11:10 15/05/24

    Ricordo bene, più o meno 20 anni fa, la comparsa dei primi banner pubblicitari, erano sgargianti, pulsanti e davvero invasivi; e, come appunto spiegato, proponevano esattamente le cose che si cercavano su internet. Ormai purtroppo le loro tecnologie sono state portate ad un livello successivo, addirittura possono leggerci i pensieri...o influenzarli. E' inquietante, ma per fortuna tantissime persone ultimamente stanno notando sempre più che le pubblicità (su telefono o su pc) sono tutte collegate a ricerche fatte in precedenza (anche poche ore prima) o a discorsi fatti a voce: molti però, purtroppo, pensano che sia solo una strategia di marketing e finita lì, senza rendersi conto della gravità di questo spionaggio continuo e della totale assenza di privacy. Dopo questi articoli sulla tecnologia, sia nei libri Alien che in Acd, ho tolto definitvamene il modem, quindi intanto ho eliminato una fonte di spionaggio e di onde elettriche. Interessante comunque il tuo aneddoto col modem "rotto" Angel. Grazie!

  • fiamma
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    10:43 15/05/24

    Grazie. È veramente una situazione molto incresciosa in cui tutte le nostre tecnologie, giustamente pagate e manutentate a non poco costo a carico nostro, sono effettivamente proprietà altrui e utilizzate a piacere loro. Non è certo semplice staccarsi dalla tecnologia perché essa comunque ci rincorre, ci circonda, ci impossessa! L'aneddoto che ci hai scritto è veramente chiaro, perché chiunque anche solo con un numero di telefono o un semplice nome può rintracciarti. Ovvio che la scelta del Governo è quella di renderci tutti tracciabili con il nostro terzo braccio ( il cellulare) ben attaccanto e carico, per intanto, tutti collegati alla rete, per poi renderci assolutamente necessario chipparsi. Io avevo tutte le SIM intestate a me ( fatto in tempi non sospetti purtroppo), però poi ( normativa aggiornata appunto) per fare il cambio operatore delle sim delle mie figli io devo seguire sempre e firmare. Addirittura mia figlia voleva mettere iliad e a me volevano fare un video con la mia faccia per dichiarare che acconsentivo a cambiare contratto. Col cavolo. Disdetto SIM!

  • Sole
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    10:26 15/05/24

    Davvero interessante l'episodio che hai raccontato circa la tua connessione che era stata bloccata e per cui senza l'aiuto di quella studentessa probabilmente non avresti potuto risolvere tanto presto. Se vogliono con un solo dato riescono a sapere tutto di noi e questa cosa che possono ridurre la velocità per poi farti pagare di più per aumentarla lo avevo notato anche sulla mia linea in quanto agli inizi di un contratto sembra veloce poi dopo un certo periodo sembra lenta come prima, infatti mi era venuto il sospetto falsassero le velocità facendo credere che la fibra, ad esempio, non avesse tutta questa velocità convincendo le persone a cercare sempre qualcosa di più veloce come le 5g che promettono di essere ancora più veloci a discapito della nostra salute. Nel momento in cui avranno qualcosa di innovativo da vendere ecco che riducono le velocità per passare a quello nuovo. Non ricordo di aver avuto per il tempo effettivo che stavo con una compagnia telefonica la velocità che dicevano loro se non per qualche mese. Siamo continuamento monitorati e l'sempio dei microfoni nel telefono e delle pubblicità mirate solo perchè hai aperto un link su qualcosa sono segnali che dovrebbero farci stare molto più attenti ma sembra che si accetti senza fare davvero nulla o essere più prudenti, siccome lo fanno atutti allora va bene così. La privacy è un nostro diritto e dobbiamo fare di tutto per mantenerla tale anche quando tutto rema per il contrario e non dovremmo accettarla così alla leggera. Grazie a te sto aggiungendo sempre più informazioni su cosa stare attenta.

  • Roby
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    01:42 15/05/24

    Sull'esperienza personale che ci hai raccontato è pazzesca, non avrei mai immaginato che gli operatori dei call center potessero arrivare a tanto. Come ho già detto tempo fa non ci funzionava il modem e quando mio marito ha telefonato per dirlo, un'operatrice gli ha detto che forse poteva essere perché aveva notato che lo spegnevano di sera,ma già mia figlia che è in Acd mi aveva avvisato che lo facevano apposta. Ma mio marito e l'altra figlia non hanno voluto sentire ragione e quindi hanno preso un altro gestore,per fortuna dove abitiamo non prende la fibra,pensa che un mio vicino di casa lavora col computer e gli avevano fatto un contratto dicendo che la fibra prendeva invece non era vero,per togliere il contratto hanno dovuto mettere un avvocato. Comunque io adesso alla sera lo spengo sempre e se non dovesse funzionare mia figlia mi ha detto di dire che non è vero e se no cambio gestore. Anche se per fortuna facciamo parte di questa accademia e grazie a te siamo al corrente di tutto questo non nego di essere preoccupata perché come hai detto tu possono leggere anche i nostri pensieri. La gente che ho attorno, anche quando parlano del fatto che notano che vengono spiati dal cellulare, sembra come se per loro non sia una cosa grave. Sempre tutti co sti cellulari in mano e la telecamera verso di noi.

  • Chiara Calien
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    23:30 14/05/24

    Straordinario questo documento, con l'esempio di ciò che hai vissuto in prima persona hai spiegato perfettamente come funziona il meccanismo dello spionaggio! E' incredibile come con un semplice tasto ti abbiano bloccato internet (e sei stata assurda a riuscire a beccare chi lo ha fatto e a dargliele!) ma ancora più assurdo è stato come quella studentessa, in pochissimi passaggi, ti abbia risolto il problema e abbia potuto allo stesso tempo risalire a molti tuoi dati quale l'indirizzo della tua abitazione solamente attraverso il nome. Questo fa capire molto quanto sia importante evitare di sperperare i nostri dati in giro e cercare di condividere il più possibile, tra familiari e coinquilini, le intestazioni varie di bollette, carte, ecc in modo da far trapelare il meno possibile riguardo ai nostri movimenti. Non è raro inoltre imbattersi in casi dove in base a delle semplici ricerche online ci si imbatta all'improvviso in spot pubblicitari che quasi ti rincorrono in qualsiasi sito tu vada, o peggio ancora quando solamente si pensa ad un determinata cosa ed ecco che appare lo spot su quella precisa cosa nonostante non se ne abbia proferato parola. Proprio recentemente stavo cercando degli appartamenti in affitto, e, nonostante non avessi messo alcun dato personale su siti di agenzie immobiliari ecc, due giorni dopo mi chiama proprio un'agenzia immobiliare sul mio cellulare (quindi neanche quello fisso di casa dove ormai chiamano praticamente solo call center!) per chiedermi se conoscessi qualcuno delle mie zone che vendeva casa perché erano intenzionati ad aiutare una famiglia che aveva bisogno (e immagino già chi possano essere... ) Non mi è assolutamente mai capitato che mi chiamassero per cellulare agenzie immobiliari e questa cosa mi ha messo molto all'allerta. Questi capitoli sono veramente rivelatori, ti ringrazio un sacco Angel!

  • Diamante
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    23:10 14/05/24

    Quando sento parlare della Privacy e più precisamente di quella presa per i fondelli della legge per "la protezione della Privacy" mi viene una rabbia!! Perché in parecchi siti se non "accetti i cookie" o "la loro privacy" non riesci ad accedere, e questo significa solo che tu hai accettato che possano scaricare tutto ciò che vogliono senza nessun limite. E lo stesso ... la stessa normativa della Privacy ormai ti viene fatta firmare per tutto che sia un assunzione, un contratto, utenza, una tessera di un supermercato, ecc... dove tu per poter avere ciò che desideri "assunzione, contratto, utenza, tessera, ecc.." devi dare il consenso ad altri di avere i tuoi dati. Ma lo stesso succede in ogni singola cosa, siamo spiati in tutto, in ogni cosa che facciamo. Non è facile evitare di dare i propri dati, e cancellare quelli già dati in varie situazioni, ma grazie ad Angel e ai suoi avvertimenti sto cercando di stare più attenta, anche se non è facile, per tanti motivi. Non è facile perché in alcuni casi mio malgrado devo darli, non è facile perché gli altri non riescono a capire e devi sempre trovare spiegazioni comprensibili per loro, per evitare rotture e/o problemi. Non è facile perché a volte per tutelare la propria privacy devi cambiare abitudini e limitare se non eliminare passatempi o hobby che piacciono, ma piano piano con impegno ci si può riuscire.

  • Charlie
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    22:53 14/05/24

    Straordinario! Questo documento letteralmente illumina, rende chiara e palese la folle anti-privacy che stiamo subendo tutti i giorni come se fosse la normalità. A partire dai banner pubblicitari su internet, che personalmente ho sempre trovato insopportabili e da moltissimi anni sfrutto sempre delle funzioni aggiuntive del browser che mi permettano di bloccare tutti quei dannatissimi annunci. Perlomeno non li vedo e non rischio di cliccarci sopra mentre utilizzo internet. Ma è grave già solo il semplice fatto che i gestori di telefonia e dei siti internet, delle app, ecc, si appropriano di tutti i dati che immettiamo nei "nostri" costosissimi smerdphone, e di tutti i dispositivi elettronici che il governo ci ha offerto appositamente per spiarci e prendere il comando della nostra vita! Tutto ciò è inaccettabile e ancor di più, ancor più folle sono le nanotecnologie con cui stanno tentando di possedere i nostri corpi! Grazie anche all'esperienza che hai testimoniato rende ancora più evidente quanto i programmi artificiali con cui hanno messo su la società in cui viviamo sono tutte truffe create appositamente per spingerci verso precisi obiettivi che devono farci credere di star prendendo la via migliore, la più conveniente, in questo modo saremo noi ad accettarla e a darle potere, ed è così che si sottomette un intero popolo di miliardi di individui, facendo credere loro che le scelte che prendono siano le loro e che siano giuste. Grazie Angel per tutta l'immensa Conoscenza che ci offri ogni giorno!

  • Aras
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    22:39 14/05/24

    Praticamente la privacy non esiste più, ma dobbiamo cercare di evitare di fornire i nostri dati che ormai vengono richiesti su ogni cosa. La Telepatia Artificiale può condurre la comunicazione tra le tecnologie e le persone attraverso i nanobot ed è mostruoso. Il fatto che non siamo nemmeno più liberi nella nostra mente e quindi di pensare ciò che vogliamo e addirittura possono decidere di guardare attraverso i nostri occhi, è terrificante e grave. L’esperienza che hai raccontato di quegli uomini che ti posizionavano davanti a una macchina per proiettare i tuoi pensieri e sogni è da brividi. Mi è successo tante volte di cercare qualcosa sul web e poi ritrovarmi banner pubblicitari che riproponessero quella determinata ricerca su altri siti. Un paio di anni fa dissi a dei colleghi che volevo comprare degli occhiali nuovi da vista senza nemmeno dire il nome del negozio, e poco dopo sul computer del lavoro vidi la pubblicità di quel negozio come se mi avesse letto nel pensiero ed è proprio quello che era successo. Le tecnologie che il Governo mette sul mercato e che ci fa pagare un sacco di soldi non sono mai nostre, dato che ci spiano in continuazione su quello che diciamo, scriviamo e addirittura in base alle ricerche e alla cronologia può spingere dei pensieri negativi per portarci a compiere azioni che non farebbero affatto bene per la nostra salute fisica e mentale. L’aneddoto che hai raccontato spiega perfettamente come i nostri dati siano reperibili ovunque. La studentessa che lavorava per l’azienda che non ti aveva risolto il problema del modem e anzi era stato bloccato appositamente, solo con il tuo nome è risalita alla tuo indirizzo e i restanti dati per aggiustare il modem che avevano manomesso. La studentessa ti ha aiutata, ma i nostri dati possono essere utilizzati anche da persone che vogliono farci del male. Bisogna state molto attenti a fornire i dati personali dato che ad oggi li richiedono per qualunque cosa anche laddove non ci sarebbe bisogno. Ieri mi ha chiamata un numero fisso che poi era un call center per offrirmi non so nemmeno cosa perché ho troncato subito la telefonata, ma all’inizio appena ha iniziato a parlare a manetta aveva pure detto che la telefonata era registrata. Pure il fatto di registrare le telefonate è follia. Le persone non si rendono proprio conto della gravità della situazione e che siamo perennemente spiati, la loro risposta è sempre la stessa: eh vabbè è sempre stato così, lo sanno ma accettano la situazione a causa delle manipolazioni. Lo scopo del Governo è da brividi, quello che vuole raggiungere, ossia il chip sottocutaneo, per avere il totale controllo totale della popolazione è spaventoso. Grazie mille Angel, altro articolo importantissimo!

  • LauraF
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    22:29 14/05/24

    Un po' per volta ci hanno assuefatti all'idea che sia normale che i nostri pensieri vengano letti e tradotti in pubblicitá. Sembra che la finalitá commerciale sia una scusa accettabile, purtroppo però è solo un banco di prova per sperimentare ben altro. Ma, appunto, poco per volta ci abituiamo per poter essere pronti ai passi successivi. L'esperienza con il guasto alla rete internet è molto significativo di come possano accedere con tranquillitá a tutti i nostri dati e decidere come debba funzionare, per esempio, la connessione di casa. Tempo fa avevo cambiato tipo di modem e stranamente funzionava bene, finalmente avevo una connessione accettabile, ma dopo un anno è diventata scarsa e nonostante tutte le chiamate all'assistenza nessun operatore è riuscito a rimetterela come prima, ognuno con una scusa diversa e dicendo che più di così non poteva andare. Eppure all'inizio funzionava bene! Quindi possono fare quello che vogliono e noi ignari dobbiamo solo pagare le loro bollette salatissime in cambio di un servizio scadente e stare zitti. Dobbiamo assolutamente reagire a tutto questo! Grazie Angel.

  • Davide (Dan)
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    22:24 14/05/24

    Effettivamente non l'avevo mai vista così, ma è proprio la verità! Paghiamo noi cellulare, sim, ricariche e connessioni che servono ad altri per spiare i nostri dati e farsi gli affari nostri!! E' capitato anche a me una marea di volte di trovare nei banner pubblicitari quello che avevo cercato prima. E questa cosa per me divenne molto pesante molti anni fa, quando ero adolescente e avevamo un solo computer in casa, perché una volta mentre mio padre usava il pc, ho visto i banner di cose che avevo cercato io, e così realizzai che in qualunque momento poteva ritrovarsi banner di qualunque cosa avesse cercato, scoprendo anche cose mie private che non volevo che sapesse. Infatti mentre la cronologia la si poteva cancellare, i banner invece no. E' anche molto pericoloso il fatto di far sapere cosa stiamo pensando, quali disturbi pensiamo di avere, dalle nostre ricerche possono risalire ad un sacco di cose! Riguardo a questo mi viene in mente un aneddoto di 3 anni fa, che in parte è collegato anche a questo aspetto. Mi trovavo in compagnia di altre persone quando uno di loro in un discorso, disse che in quel periodo stava facendo molto sport perché aveva preso peso dopo natale e non voleva diventare una schifosa larva/ameba, e lo disse con forte disprezzo (a se stesso). Siccome questo è sicuramente stato un punto debole, segnato nella mia infanzia perché i compagni di classe alle elementari spesso mi prendevano in giro per il peso in modo molto pesante, mi entrò poco dopo l'ossessione in testa di essere talmente grasso da essere senza più alcuna speranza, e che fosse fonte di disprezzo. Nei mesi successivi stando più attento persi qualche chilo, ma era ancora troppo poco. Ho sicuramente fatto alcune ricerche o discorsi sul fatto di voler perdere peso, e sicuramente mi potenziarono quei pensieri, finché arrivò l'inizio dell'estate e l'ossessione e l'impazienza di non essere riuscito a perdere abbastanza peso, come se potessi perdere in due giorni i chili accumulati in mesi. In quel momento arrivò come "soluzione magica" la dieta dukan. All'improvviso in tanti iniziarono a parlarmene bene e io iniziai a seguirla. Purtroppo ci cascai. La dieta mi fece perdere in quel periodo peso molto velocemente, ma iniziavo a sentirmi male fisicamente, con sbalzi di temperatura, mal di testa, sbalzi di pressione, tutto il corpo era stressato, per via dell'alimentazione troppo sregolata. Era una dieta molto sbagliata, che poi dopo un po' ho smesso di seguire. Come ogni soluzione magica, finì anche l'effetto e il peso tornò tutto. Questo mi permise di capire, perché poi altri pensieri in alcuni periodi si infilavano e iniziavo a trovare banner, pubblicità e video di altre soluzioni magiche, sempre sbagliate, e da cui poi sono stato alla larga, comprendendo che chi ci spia i dispositivi, sapeva benissimo a cosa stessi pensando e mi voleva spingere verso una qualche trappola, sfruttando punti deboli e ossessioni per spingermi verso meccanismi distruttivi. Grazie mille Angel!

  • anele
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    22:14 14/05/24

    Un articolo interessantissimo che mi ha spinto a ragionare e mi ha fatto capire ancora di più quanto la nostra privacy sia importante. Mi è successo tante volte di dire qualcosa a voce e ritrovarmi poco dopo sul cellulare la pubblicità di quello che stavo dicendo e anche tante persone che conosco si sono rese conto di questa cosa, anche se queste la vedono come un qualcosa di figo e dicono che sarebbe bello se si potesse parlare con la tecnologia attraverso il pensiero, come se anche parlare gli facesse fatica. Siamo arrivati a un livello di anti-privacy davvero folle e spudorato, tanto che su molte cose non si preoccupano nemmeno più di farci sapere che ci stanno spiando, perché sanno che per noi va bene così e non ci ribelliamo. Hai ricapitolato perfettamente i livelli di anti-privacy che sono stati toccati attraverso le tecnologie e ogni singola riga che leggevo non potevo far altro che annuire perché sono tutte cose che tutti noi abbiamo vissuto, o meglio, subìto e leggerlo nero su bianco, conoscendone le cause e gli obiettivi oscuri, permette di aprire gli occhi e fare i giusti collegamenti, spingendoci ad agire cercando di fare più attenzione possibile alla nostra privacy. Dalle cronologie di ricerche su internet, ai banner pubblicitari a specchio, quindi lo spiare i nostri pensieri per manipolarci e offrirci soluzioni dannose e spingerci ossessioni artificialmente: hai fatto un'analisi attenta e chiara di quello che accade da anni davanti ai nostri occhi e sempre di più ma senza che la gente se ne accorga o che comunque ne faccia un problema. Come ci tengono a insegnarci a stare attenti alla privacy propria e altrui, quando il primo a violare la nostra privacy è proprio il Governo e la parola "privacy" diventa solo un termine, perché non esiste più! L' aneddoto che hai raccontato è stato molto interessante e utile a capire quanto con anche una sola informazione possono sapere tutto di noi e di come possono manovrare da remoto la nostra teconogia, manomettendola a loro favore. Ci insegni da sempre a tenere riservati il più possibile i nostri dati personali e i tuoi insegnamenti sono davero fondamentali, perché ci salvano ogni giorno. Capisco sempre di più il grande valore che hanno i nostri dati e di come possono essere utilizzati contro di noi in ogni momento. Pensare a dove il Governo intende arrivare, come per esempio il chip sottocutaneo, mette i brividi e sapere queste verità è davvero un grande vantaggio, perché ti porta a conoscenza dei progetti oscuri che hanno in serbo per noi e questa è la base su cui poter agire per cambiare le cose. La verità non mi fa ossessionare o demoralizzare, ma mi dà tanta forza ed è quello che ho sempre cercato. Ti ringrazio immensamente per offrirci materiale così prezioso, i grazie non saranno mai abbastanza e ti sono profondamente grata per tutto il lavoro enorme che stai facendo e che hai fatto per tutti noi.

  • Nick
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    21:53 14/05/24

    Molto inquietante il fatto che riescano a vedere attraverso i nostri occhi e conoscere persino i nostri pensieri. I banner pubblicitari che ti perseguitano ormai sono evidentissimi, anche a me capita a volte di cercare qualcosa e poi trovarmi continuamente la pubblicità di tale prodotto usando internet per altri motivi. Riguardo poi alla gestione dei dati personali, cerco sempre di evitare il più possibile di rilasciarli, perchè ho avuto esperienza di come poi vengano fatti girare. Purtroppo in alcuni casi si è costretti a fornirli, ma si può benissimo evitare in molti altri. Per esempio io quando navigo su internet se qualche sito chiede una registrazione per potervi accedere, non accetto e lo chiudo; pure le carte fedeltà di supermercati e negozi non ho mai fatto, comunque è furbo intestare tutto a una sola persona e poi utilizzarla tutti: c'è sempre da imparare. La testimonianza sul modem che non funzionava ci fa capire quanto potere abbiano queste società telefoniche, che possono bloccare e regolare la velocità di connessione a loro piacimento. Grazie.

  • Light_Surf
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    21:45 14/05/24

    Io non ho mai fatto attenzione a dare i miei dati in giro, fosse per ingenuità o ignoranza, solo dopo aver conosciuto il mio compagno, ho cominciato a fare più attenzione perchè lui mi ha fatto capire l'importanza di ciò. Dopodiché ho scoperto ACD che ha rafforzato ancora di più l'importanza di mantenere i nostri dati privati. Recentemente ho avuto l’esperienza di una dita responsabile d’investimento di capitali che mi hanno chiamato provando a convincermi di investir con la loro dita, l'investimento iniziale era davvero basso allora ho deciso di provare. Appena fatto il trasferimento, sono successe errori dopo errori, con le più svariate scuse, e guarda a caso dopo un po mi hanno chiesto di fare un’altro trasferimento. A questo punto mi sono resa conto della truffa, mi sono arrabbiata e ho chiesto i soldi di ritorno... Tra che mi hanno dato mille scuse per non farlo, dovevo andare nel loro sito e fare il trasferimento. A questo punto ho deciso di lasciare perdere e non provare a ricuperare quei soldi... Da quel giorno, ogni volta che parlo di investimenti con qualcuno o mi capitano delle riunioni su investimenti, loro mi chiamano.. All'inizio non facevo caso alla coincidenza finché diventato troppo ovvio.. Mi spaventa davvero la piega che sta prendendo la mancanza di privacy ma la realtà è che dobbiamo essere estremamente prudenti e coscienti ogni singolo giorno.