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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (1 parte)

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Nel volume precedente ti ho spiegato che cos’è la Telepatia Artificiale e come essa funzioni, ponendo l’esempio di youtube. La Telepatia Artificiale può unire il pensiero di due persone, ma può condurre la comunicazione anche da tecnologie a menti di persone. In altre parole, un computer può comunicare telepaticamente con una persona, e viceversa, attraverso tutte le nanotech inserite nel cervello umano che hanno lo scopo di rendere le nostre menti sempre più controllabili dal Governo, privandoci completamente della privacy (non potendo neppure pensare senza essere ascoltati e guardati dall’interno) e ricostruendo le nostre reti neurali attraverso le stesse nanotech. Loro possono guardare dai nostri occhi e ascoltare dalle nostre orecchie, se vogliono. Quando ero piccola mi capitava spesso che mi tornassero alla mente dei ricordi in cui alcuni uomini mi posizionavano davanti una macchina, che proiettava i miei pensieri e i miei sogni attraverso filmati-video su uno schermo. Per tanti anni ho pensato che fossero semplicemente ricordi di sogni, speravo che non fossero ricordi di eventi realmente accaduti. Col senno di poi mi resi conto dopo che quelli non erano sogni, poiché è esattamente ciò che stanno facendo oggi: proiettare i nostri pensieri e i nostri sogni su uno schermo, ricreandoli attraverso le immagini IA. D’altra parte si tratta di tecnologie utilizzate da molto più di un secolo, ma che oggi agli occhi della gente pare ancora strano. Quindi nei decenni quelle tecnologie sono state decisamente aggiornate. 

Eppure tutti, oramai, si stanno accorgendo delle “casualità” che stanno accadendo nelle proprie giornate, sempre più ripetute, tanto da diventare molto fastidiose. Mi riferisco a quelle casualità in cui dici qualcosa a voce, magari mentre stai parlando in confidenza con il tuo compagno di vita, e poco dopo sul tuo cellulare compare la pubblicità di quel prodotto che hai nominato, di quella città in cui vorresti viaggiare, o video di quell’argomento che hai appena citato. Succede una volta, succede due volte, succede ogni singolo giorno, per forza di cose inizia a darti fastidio. Siamo passati ad un livello di anti-privacy così folle, e così rapidamente invasivo, che non abbiamo avuto neppure il tempo di lamentarci di essere spiati riguardo a ciò che scrivevamo sul cellulare, che ora veniamo spiati riguardo a ciò che pensiamo nella nostra mente, che ormai parlare di come ci spiano sul cellulare sembra quasi il minore dei problemi e come se non fosse più tanto grave. Invece rimane eccome grave, solo che i livelli successivi a cui si sono spinti rapidamente sono talmente folli che rendono difficile alla maggior parte della gente capire come reagire, o cosa fare per farli smettere. Ricapitoliamo un attimo i livelli che sono stati toccati, anche se molto rapidamente, dall’anti-privacy attraverso le tecnologie sino ad arrivare ai progetti che stanno portando avanti oggi, dal Governo contro di noi. 

Prima sono passati dallo spiare le nostre cronologie di ricerche su internet. Per esempio, se sul tuo browser cercavi “bicicletta in offerta”, guardavi le varie opzioni e poi ad un certo punto chiudevi tutte le pagine, essendo tu solamente curioso della bicicletta (ma che magari non volevi neppure acquistare, era soltanto per curiosare i prezzi) ecco che i giorni seguenti, qualsiasi sito avessi visitato, avresti trovato come banner pubblicitario quello sulla bicicletta che avevi guardato in precedenza. E ovviamente succede tutt’oggi. All’inizio si trattava di tecnologie poco conosciute, quindi non pensavi che quella pubblicità ti stesse perseguitando, ma pensavi invece che quei siti avessero impostato dei banner pubblicitari sulle biciclette! E che tutto fosse solamente un caso. Invece, quei siti impostano dei “banner a specchio”, ossia dei banner che però neppure i siti in questione sanno di che banner si tratti (in quanto le pubblicità non le scelgono loro, ma le aziende proprietarie dei banner).

Questi banner a specchio riflettono ciò che il singolo utente, entrando su quel sito, ha già cercato in precedenza su altri siti e dunque gli ri-mostra le sue ricerche nel tentativo di convincerlo ad acquistarle. Della serie “ti sei dimenticato di volere la bicicletta? Te lo ricordiamo noi, ripetendotelo più e più volte, così sarai convinto ad acquistarla!” e quindi a spendere soldi e tutto il resto. Si tratta di un metodo di vendita molto invasivo, è come un Promoter che ti vuole vendere una macchinetta del caffè e, anche se non la vuoi, lui ti rincorre in ogni negozio del centro commerciale che visiti (pur non essendo i suoi negozi) per tentare di convincerti a comprare quella maledetta macchinetta del caffè. È talmente invasivo che anche quando esci dal centro commerciale, e ti fermi ad un bar là vicino, ecco che il Promoter entra nel bar e tenta ancora di convincerti ad acquistare quella macchinetta. Questo è ciò che fanno i banner pubblicitari: si tratta di pubblicità molto invasiva, perché quando esci dal sito di acquisti, e ti dirigi verso un sito di ricette, oppure un sito di animali, e quindi tutt’altro sito, troverai ancora quel banner pubblicitario che tenterà di venderti la bicicletta che stavi guardando tanti giorni fa. È una pubblicità eccessivamente invadente. Poi l’anti-privacy si è alzata di livello. Prima spiava “solo” le tue ricerche, le tue cronologie, tuttavia potevi pensare che fosse “poco invadente” dal momento in cui ti riproponeva mille volte il prodotto che tu per primo avevi cercato la prima volta. Si tende quindi a giustificare l’anti-privacy dei banner pubblicitari invasivi sostenendo che comunque la prima ricerca l’abbiamo fatta noi, dal nostro pc o dal nostro cellulare, quindi “non è poi così grave”. Il problema non è che il sito di biciclette ci ripropone la bicicletta che abbiamo già guardato; il problema è che se chiudi la finestra di quel sito di biciclette, e ti dirigi verso tutt’altro sito, come ad esempio quello sugli animali, o quello sui viaggi in aereo, ti riproporrà di nuovo la bicicletta. 

Ciò che sta succedendo concretamente è che il tuo computer non è il tuo, perché ciò che scrivi sul tuo computer o suo tuo cellulare non lo stai leggendo solamente tu, ma lo stanno leggendo anche “altri”. E chi sono questi altri??? E perché hanno il diritto di leggere ciò che noi scriviamo sul nostro cellulare privato se, in teoria, esso è solo nostro, giacché lo paghiamo con i nostri soldi e costa pure tanto? Quindi noi compriamo un cellulare, compriamo una sim intestata a nostro nome, paghiamo ogni mese le ricariche telefoniche o gli abbonamenti per usare le telefonate oppure la connessione wi-fi, e nonostante tutte queste spese il nostro cellulare non è davvero nostro ma può essere spiato e controllato da chiunque voglia, a nostre spese? Quindi noi paghiamo uno strumento che serve a qualcun altro per avere il totale controllo degli affari nostri. Spiare le nostre cronologie significa di base spiare i nostri pensieri, perché ogni volta che svolgi una ricerca sul web, per esempio su una bicicletta, significa che stai pensando che potresti comprarne una; poi che la voglia comprare subito o per il futuro, che la voglia comprare per te o per la tua nipotina, non importa, comunque di base significa che probabilmente ne vorresti comprare una. Quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su delle case in affitto, significa che stai pensando di cambiare casa, ora o in futuro, ma ci stai pensando, e quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su come dimagrire, significa che pensi di essere ingrassato/a e che avresti bisogno di perdere peso; non importa poi se davvero ti metterai a dieta o se sono quelle attività che dici di voler fare ma poi butterai nel dimenticatoio… perché intanto significa che pensi di essere ingrassato e che avresti bisogno di una dieta, esponendo i tuoi pensieri sul web, dove possono essere letti da qualcun altro a tua insaputa. Quel qualcun altro sapendo che pensi di essere fuori forma (e magari neppure è vero, però tu lo pensi ed è ciò che conta) potrebbe approfittare di quei pensieri negativi su te stesso e potenziarli artificialmente, come potrebbe aumentare artificialmente il tuo disturbo fisico e farti ingrassare ulteriormente per farti entrare in un limbo difficile da uscire. 

Nel mentre ti proporrà soluzioni “magiche” come pasticche dimagranti (che sono piene di sostanze che vanno a bloccare le sensorie e la psichicità, oltre che piene di nanotech sintetiche) attraverso banner pubblicitari che ti compariranno sino allo sfinimento, ma che ingenuamente penserai che sia “una bella casualità” che siano comparse proprio quando stavi cercando una soluzione per dimagrire. 

Ma cosa ti spinge a pensare che la soluzione giusta siano quelle pasticche dimagranti? Gli stessi che leggendo i tuoi pensieri (giusti o sbagliati che siano) riguardo alla convinzione che tu sia ingrassato ti potenzieranno quell’ossessione artificialmente affinché tu creda di essere molto, molto più sovrappeso di quanto sia realmente, e ti sentirai costretto ad una soluzione rapida e forzata come appunto le pasticche dimagranti. Tutti sanno che non funzionano e che ottengono risultati ben peggiori, però penserai, chissà come mai, che con te funzioneranno e che anche se costano tantissimo vale la pena provarle. Questi pensieri non saranno tuoi ma ti sono stati imposti da chi vuole che acquisti e che ti nutri di “alimenti” sintetici, che contengono nanotecnologie all’interno e ti rendono ancora più adatto alla comunicazione artificiale fra umano-computer. Ed ecco che il cerchio si completa perché tutto questo permetterebbe al Governo di entrare molto di più nella tua mente e spiare i tuoi pensieri e quindi conoscere meglio ciò che vuoi fare o comprare, ancor prima che tu lo scriva sul web. 

Arrivati a questo punto, spiare la nostra cronologia privata non bastava più, c’era bisogno di alzare l’asticella. È bene chiarire che Oggi molti dei ruoli di spionaggio virtuale vengono effettuati dall’IA, ma è bene chiarire che l’IA non può fare tutto da sola ma viene costantemente controllata da operatori che lavorano per le agenzie proprio per controllare che i dati della gente vengano raccolti correttamente. Tuttavia, sino a pochi anni fa era un lavoro ricoperto quasi totalmente dagli operatori (gli stessi, per intenderci, di call center che ti chiamano mille volte per raccogliere dati su di te, ponendoti mille domande mentre tentano di venderti qualcosa; intanto raccolgono info su di te senza che te ne accorgi!), il che è anche più grave, quindi non sottovalutiamolo. Troppi si dimenticano che gli operatori di call center come gli operatori che vendono o promuovono altre attività, come i milioni di operatori che lavorano dentro a fb, o dentro youtube, o dentro google, sono persone fisiche che hanno il dovere – da contratto firmato! – di tenere la massima riservatezza riguardo il proprio lavoro, non potendo raccontare in giro di lavorare all’interno di fb o all’interno di youtube (non mi sto riferendo agli youtuber, che è un’altra cosa! Bensì a chi lavora dentro il pannello amministrativo e gestisce le funzioni nascoste di youtube!), proprio per evitare che trapelino notizie. Tuttavia, comprenderai bene che tutti coloro che lavorano su fb, o su youtube, noti per le loro violazioni alla privacy e per leggere le chat private e per vendere i dati privati a terzi (tra cui, ovviamente, il Governo per cui lavorano) sono anche molto facilitati a spiare il tuo profilo personale nel caso volessero. Se il tuo vicino di casa o il tuo ex fidanzato o chiunque si voglia oggi lavora all’interno su fb, egli può – solamente conoscendo il tuo nome e cognome, oppure il tuo nick sui social, oppure soltanto il tuo ip – risalire al tuo profilo e non solo accedere a tutte le tue informazioni private (che tu credi di aver messo “private” o “visibili solo agli amici” da te scelti) ma anche accedere alle tue chat private, e via discorrendo. Il tutto serve al Governo per poterti spiare costantemente, ma nel frattempo anche un semplice individuo ossessionato da te, o curioso, o che ti invidia, come l’ex del tuo fidanzato attuale o quella persona che hai visto una sola volta nella vita ma che si ricorda il tuo nome, o che sa come rintracciarti (per esempio guardando gli amici degli amici del suo amico, trovando così il tuo profilo riconoscendoti dalle foto che posti!) può accedere al tuo profilo e spiarti. 

Per farti comprendere quanto la nostra “privacy” non esista più, ti racconterò un aneddoto della mia vita che ti permetterà di chiarirti le idee riguardo al fatto che chiunque può realmente fare ciò che vuole con i tuoi dati. 

Un bel po' di anni fa, quando stavo ancora in una vecchia casa, per un certo periodo mi ritrovai ad avere problemi di connessione con il vecchio gestore internet con cui avevo il contratto. Tieni conto che io stavo nel nord Italia anche se apparentemente potrebbe sembrare che non c’entri nulla. Continuavo ad avere problemi alla connessione internet, così iniziai a chiamare gli operatori dell’assistenza per farmi risolvere il problema, ma loro continuavano a dire che non c’era nessun errore, che andava tutto bene, che non vi era alcun problema di connessione. Gli ripetevo di avere problemi di connessione, non me lo stavo di certo immaginando! Ma loro continuavano, tutti quelli con cui parlavo, diverse persone ogni volta, a sostenere che nei loro computer risultava che non ci fosse nessun problema di connessione e quindi che mi stavo sbagliando. Ma come fa una persona a sbagliarsi o ad immaginarsi di avere problemi di connessione? La loro soluzione era connettermi a internet e visitare il loro sito web, ma dovevo spiegare loro – decerebrati – che non potevo connettermi al loro sito giacché non mi connetteva internet! Chiedevo loro quantomeno di controllare il mio modem, magari mandandolo in assistenza avrebbero scoperto che era rotto, oppure che c’era qualcosa che non andava nelle antenne vicino a casa mia (periodo in cui ancora non sapevo che i problemi delle antenne dopo che ci praticavo.. erano eventi buoni; parliamo ancora di tanti anni fa) e loro alla fine mi rispondevano tutti che secondo il loro computer la connessione e il modem andava benissimo (mai controllato dal vivo! Lo controllavano da remoto e secondo loro funzionava bene..) e che io, in poche parole, me lo stessi immaginando. 

Alla fine, dopo tante, tantissime telefonate, mi arresi, e mi tenni un modem non funzionante; così lo spensi e via, utilizzai il telefono come modem, seppure l’abbonamento annuale era già pagato e loro non volevano saperne di assistermi, restituirmi il denaro speso, o aggiustarmi il modem. Avevo quel modem a casa, che non funzionava o quantomeno non mi permetteva di connettermi a internet, quindi era completamente inutile. Un giorno, parecchi mesi dopo, non ricordo neanche quanto tempo passò, parlando con una studentessa praticamente appena conosciuta, mi rivelò di lavorare proprio per quell’azienda con cui avevo il contratto della connessione a internet. Così, chiacchierando, le raccontai l’aneddoto, tanto per parlare, naturalmente pensando che lei non avrebbe di certo potuto fare nulla per cambiare la situazione, gliene parlai soltanto per fare due chiacchiere. Al che lei mi chiese se volessi una mano per ristabilire la mia connessione internet. Per assurdo, pensando che oramai ci avevo già provato mille volte con mille operatori diversi, quasi stavo per rifiutare, dicendole che tanto non serviva a niente dato che nessuno era riuscito a risolvermi il problema, quindi non c’era bisogno che ci provasse. Inoltre non sapevo quali dati avrei dovuto fornire a quella persona che comunque avevo appena conosciuto, per tentare di ristabilirmi internet, e che magari poteva essere solo una scusa – quella di aiutarmi – per farsi gli affari miei. Per quanto sia brutto da dire, tantissime persone ogni giorno cercano di approfittare di me con le scuse più assurde, anche fingendo di volermi aiutare o voler farmi del bene, quindi devo sempre prestare attenzione e non essere ingenua. Tuttavia mi rincuorò sapere che non dovevo fornirle praticamente nessun dato, perché lei sosteneva di poter rintracciare la mia connessione internet (quindi la mia abitazione, il mio indirizzo, e la precisa connessione che utilizzavo io) attraverso solamente il mio nome che già aveva. Naturalmente sapevo che l’anti-privacy esisteva già allora, ma fu interessante avere questa ennesima prova.

Prima che lei facesse qualcosa io riprovai ad accedere alla connessione internet ma ovviamente ancora una volta non andava, seppure avessi pagato l’abbonamento per tutto l’anno (che gli operatori non volevano risarcirmi!), quindi ovviamente non era un problema di pagamento in rosso, ma era la linea che non andava. Questa studentessa tornò nella sua città nel sud Italia e il giorno dopo andò al lavoro, appunto nell’azienda di telefonia e internet per cui lavorava da operatrice. Mi chiamò al telefono chiedendomi di accendere il modem in quanto le risultava dal suo computer che ce lo avevo staccato; ovviamente era vero, neppure il tempo di andare a lavoro che già si era connessa al mio indirizzo e poteva vedere dal suo computer la situazione della mia connessione ad internet, senza che neanche io le dessi il mio indirizzo di casa o altre info. 

Quindi sotto sue direttive attaccai alla corrente il modem, e lei mi disse che ora le segnava che il modem era acceso. Mi disse di attendere qualche minuto e che la mia connessione a internet avrebbe ripreso a funzionare. Ci voleva solo qualche minuto? Mesi e mesi a chiamare mille operatori per “aggiustarmi” la connessione, e lei ci avrebbe messo solo qualche minuto? Era assurdo e quasi non ci credevo, oramai ci avevano provato in mille! O meglio, gli operatori mi avevano detto di averci provato, ma compresi poi che non era affatto vero. Ebbene, pochi minuti dopo la connessione andò a buon fine e potei riutilizzare, da quel giorno, tutti i giorni la connessione ad una velocità perfetta, addirittura migliore rispetto alla velocità con cui andavo in passato! Le chiesi cosa avesse fatto, e lei semplicemente mi rispose che “qualcuno” mi aveva volontariamente bloccato la connessione a internet, al fine di impedirmi di utilizzarla, e che lei semplicemente tolse quel blocco e cliccò su un aggiornamento per potenziarmi la velocità, in quanto la velocità poteva essere potenziata o diminuita solamente cliccando dei bottoni. Il tutto lo fece dalla sua città, dal sud Italia, mentre io mi trovavo al nord, e teoricamente lei non avrebbe dovuto sapere dove abitavo o cosa facevo, eppure lei poteva “spiare” queste informazioni su di me solamente avendo una minima info su di me. 

Quella donna nonché mia studentessa mi spiegò che dietro agli aggiornamenti di internet vi sono soltanto un mucchio di truffe, cioè gli operatori ti dicono che se paghi di più possono aggiornare la tua connessione e renderla migliore, ma in realtà sono gli stessi operatori che prima di telefonarti, per qualche giorno abbassano la velocità della tua connessione e quindi riducono la velocità per cui tu stai già pagando l’abbonamento, e poi qualche giorno dopo ti chiamano chiedendoti di pagare di più per avere una connessione maggiorata, ma che in realtà è la stessa identica connessione che avevi già pagato per anni! Qualcuno bloccò la mia connessione ad internet per dispetto o per altre ragioni, e lei semplicemente tolse quel blocco, e tolse anche i “rallentatori” di velocità che qualcuno aveva messo nella mia linea, restituendomi la velocità di connessione per cui io già stavo pagando da tempo. 

Questo aneddoto ti permette di capire innanzitutto che non c’è bisogno di dare tutti i tuoi dati a chiunque perché possano fare qualcosa: è talmente facile per gli operatori rintracciare i tuoi dati (che tu hai dato o messo in giro anche moltissimi anni prima!) andandoli a pescare anche da altre aziende (per esempio dall’azienda con cui hai firmato il contratto delle utenze luce e gas, oppure con la compagnia telefonica, oppure con il nome con cui hai intestato la tua casa, e via discorrendo) e da quei dati che tu credi di non aver dato all’operatore – ma che troverà facilmente da altre fonti – lui o essi potranno a tua insaputa fare ciò che vogliono. Difatti inizialmente non sapevo chi mi avesse bloccato la connessione internet e da quanto tempo (sebbene poi sia andata ad attaccarlo psichicamente così forte per ricordargli bene che se lui voleva giocare a farmi dispetti, anche io potevo diventare molto dispettosa, facendo sì che se lo ricordasse a vita.) o per quale ragione, ma lo aveva fatto sicuramente rintracciando i miei dati senza che io mi fossi resa conto di averli dati, non a lui, ma ad altre aziende da cui poi lui ha attinto le mie info private. 

La fortuna ha voluto che successivamente conoscessi quella persona che divenne mia studentessa e che si offrì di aiutarmi, scoprendo tutto ciò che c’era dietro quell’apparente guasto alla mia connessione internet che invece nascondeva molto di più. Anche lei, una persona appena conosciuta, a cui apparentemente non diedi altre informazioni sul mio conto se non il mio nome che già conosceva presentandoci, riuscì invece a risalire alla mia abitazione, quindi scoprire dove abitavo, quale fosse la mia casa, scrivendomi il mio indirizzo (e ovviamente prendendoci al volo, alla perfezione) e scegliendo di risolvere un problema “tecnico” sulla mia connessione seppure io non fossi sua cliente e lei non guadagnasse nulla nel risolvere quel problema. In altre parole, non era un’operatrice dell’assistenza che chiamai io per risolvermi il problema, ma era una persona esterna che scelse di sua volontà di ricercare sulla banca-dati le mie info private e accedere alla mia connessione per risolvermi il problema. Questo evento ormai accaduto più di dieci anni fa mi aprì tanto gli occhi e mi permise di rendermi conto che veramente chiunque potrebbe accedere alle nostre info e, per esempio, far guastare gli oggetti tecnologici dentro casa nostra, oppure aggiustarli se volesse… ma di solito queste sono conoscenze che vengono utilizzate più per danneggiarci, che per aiutarci. 

Così, è molto più probabile che un ex o una persona invidiosa si connetta alla nostra rete per guastare le nostre tecnologie per dispetto, e non il contrario. Queste “idee geniali” arrivano più per invidia, che per altruismo. Ad ogni modo, fui molto felice che la mia connessione ad internet fu ristabilita, e mi impegnai molto di più a tenere riservati i miei dati personali. Nonché ciò che insegno a tutti i miei studenti di fare, e che ribadisco più e più volte. Non bisogna essere ingenui, e bisogna capire invece che i nostri dati hanno un immenso valore e possono essere costantemente utilizzati contro di noi anche da chi meno ci aspettiamo. Ci sono occasioni in cui è diventato molto difficile non rivelare i propri dati sensibili, per esempio quando firmi il contratto con le utenze stai dando molti dei tuoi dati che poi non resteranno alla sola azienda di fornitura gas o elettricità o acqua, ma verranno ovviamente resi pubblici a tutti coloro che sapranno un minimo ricercare e ottenere quelle info su di te. Ciononostante ci sono tantissime altre situazioni in cui non è davvero necessario che tu dia i tuoi dati personali, anche se gli operatori, i promoter, o chiunque tu abbia davanti, ti spingeranno a credere che tu sia costretto. Non è così! E quando puoi, è fondamentale che tu scelga sempre di non dare i tuoi dati sensibili. Molte persone, giustamente, intestano le bollette tutte a nome di un singolo di casa, così da evitare di dare i nomi e dati personali di tutti i presenti. Come per esempio tante persone utilizzano la stessa “carta fedeltà” dei supermercati o negozi, intestandole tutte ad un solo componente di famiglia e poi passandosela per utilizzarla in più persone quando ne hanno bisogno. Anche questo è un modo furbo per evitare di dare tutti i dati privati di tutti i familiari. Ancora, molte persone intestano i numeri di cellulare ad una sola persona di casa, sebbene tutte quelle sim non apparterranno a lui ma verranno utilizzate da altri componenti della famiglia. Tutte queste persone ovviamente fanno bene! Tutto ciò vorrebbe essere bloccato dal Governo (e ci sta già provando da tempo!), e ci riuscirebbe definitivamente con il chip sottocutaneo, per far sì di bloccare tutti questi “passaggi” e far sì che ognuno possa utilizzare solo ciò che è a proprio nome; il che significa che arriveremo al punto che un figlio non potrà andare a fare la spesa con i soldi di sua madre, ma prima ci dovrà essere un passaggio di denaro dal chip della madre al chip del figlio, con tanto di causale ben spiegata nel dettaglio, per poi permettere al figlio di andare a fare la spesa per sua madre. 

Questo è soltanto un esempio per comprendere dove il Governo vorrebbe farci arrivare, e che dobbiamo ovviamente evitare. 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
  • MYRIAM
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    21:36 14/05/24

    A proposito di spionaggio, giusto oggi mi è comparsa la pubblicità di una ditta di cui ne abbiamo parlato l'altro giorno sul lavoro, anzi hanno chiesto a me info se mi ricordavo qualcosa su questa ditta e sul pc dell'ufficio ho fatto delle ricerche, ma la pubblicità è comparsa sul mio cell personale....quindi ovviamente il mio cellulare sulla scrivania stava registrando la conversazione. Oggi la privacy non esiste proprio più, ma dobbiamo cercare di limitare il più possibile questo abuso terribile e farci furbi!!! Sinceramente inizio quasi ad odiare il cellulare infatti cerco di dimenticarlo in una stanza e controllarlo ogni tanto senza avere "l'ossessione" di averlo sempre dietro. La tecnologia per molti versi è utile, ma ovviamente generata da menti depravate e oscure come coloro che sono a capo del Vertice, diventa per noi pericolosa.Grazie!

  • Melissa
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    21:18 14/05/24

    L’esperienza che ti è accaduta anni fa con la studentessa fa capire davvero quanto non ci sia più privacy, praticamente lei non conoscendoti ha trovato il tuo indirizzo di casa e ti ha dato una mano. Tu poi sei una persona molto riservata Angel giustamente stando sempre attenta a non mettere nulla di tuo sui social, eppure come hai detto ci sono situazioni in cui siamo costretti a fornire i nostri dati purtroppo..! Sto cercando di inserire meno i miei dati sui siti web, che sia per agenzie di lavoro o siti in cui si possono fare acquisti. Confermo anche io dei banner pubblicitari che appaiono sul web e che riflettono i nostri pensieri, agghiacciante!

  • baby81
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    20:21 14/05/24

    Purtroppo la mancanza di privacy sempre più crescente è un problema che si ingigantisce sempre di più: siamo sempre più dipendenti dai cellulari e da internet e quindi sempre più spiati in ogni scelta, desiderio o pensiero. Non ho una connessione internet a casa, ma uso solo il cellulare, anche come modem, quindi non ho avuto a che fare con operatori, ma ne ho sentite davvero di cotte e di crude su come trattino le persone non risolvendo i problemi! Una cosa che sto facendo da diverso tempo (ma non so se serva realmente a qualcosa) è non accettare i cookies che in effetti permettono il trasferimento dati ad altri soggetti (interesse legittimo 😡).. perlomeno, anche se spesso è lungo e fastidioso spuntare uno per uno o non consensi, non legittimo queste azioni invasive bei nostri confronti!

  • Bix
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    20:16 14/05/24

    Credo che, ad oggi, anche l' ultimo dei tonti si sarà almeno reso conto che siamo tutti spiati dal cellulare. dico almeno questo, perché è impossibile non accorgersi che siamo profilati, tracciati, ascoltati e filmati dal cellulare 24 ore su 24. Io mi resi conto che il governo fosse in grado anche di leggere il pensiero, proprio durante i primi mesi di reclusione forzata in casa a causa della grande Farsemia! Ero solo in casa per costrizione e pensai, ribadisco, pensai e basta, in mente, che avrei potuto comprare una cosa ben precisa e per niente di uso comune, da poter utilizzare in casa in quel periodo di arresti domiciliari forzati. Pochi minuti dopo (avevo ancora un profilo su un social all' epoca, ora non più) mi arrivò una notifica da quel social riguardante tutta altra cosa, ma appena cliccai si aprì, nel social stesso, il banner pubblicitario di quella specifica cosa che avevo pensato poco prima, incredibile, assurdo, ma vero. Per spiegare meglio (senza scrivere cosa fosse quell' oggetto) riprendendo l' esempio della bicicletta qui fatto, è come se io avessi pensato di acquistare una bicicletta, ma di dimensioni ben precise, pieghevole e di color nero. Ecco, il banner che mi comparì offriva in promozione quella bicicletta, con quelle dimensioni, pieghevole e di color nero. Non una bicicletta qualsiasi e non era di certo un oggetto in voga o di moda. Impossibile che sia stata una casualità. Successivamente ebbi l' occasione straordinaria di poterne parlare con Angel ad un Tour, che, senza precisare tutti i particolari di questo magnifico capitolo, mi confermò comunque che si, certo, erano in grado di leggerci nel pensiero e ora so anche come fanno. Dire che è inaccettabile è dire poco. Trovo che sia veramente di una gravità inaudita che le persone ancorché contrarie a tutte queste continue violazioni della privacy, siano incapaci di reagire alla violenza di questo sopruso, quasi incredule, stordite da una realtà che non riescono a comprendere, accettano però ormai, che è così e non ci si può fare nulla e alla lunga si stanno abituando a cedere sempre più con il proprio consenso, tutta la loro sfera privata, come cosa ineluttabile, quando in realtà è ancora fuori legge persino per la legge umana scritta ed in vigore. Legge scritta dal governo che per primo la viola fregandosene. Si sta diffondendo un pensiero che va combattuto ad ogni costo, quello di essere inermi di fronte ai soprusi del governo che quindi non si può fare altro che subirli. Non credo proprio, finche avrò vita farò tutto ciò che è in mio potere per andare contro questo governo oscuro e più siamo e meglio é! Uniti si può fare tanto e questo lo sto imparando sempre meglio in ACD, grazie ad Angel. Grazie infinite Angel.

  • Massimo
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    20:11 14/05/24

    Incredibile la precisione con cui riesci a descrivere perfettamente il funzionamento dello spionaggio dei dati, della cronologia e in generale di qualsiasi nostro "movimento" online. L'aneddoto che hai raccontato è l'esempio perfetto di quanto siamo profondamente sottoposti a un monitoraggio costante e assoluto della nostra vita tramite sia le informazioni che noi stessi forniamo con le nostre ricerche e la semplice navigazione passiva (quindi senza lasciare commenti, o prove più tangibili del nostro passaggio) che in realtà già di per sé lascia molte più tracce di quanto possiamo pensare, sia tramite una ricerca e uno studio più approfondito su ogni singolo individuo, con cui riescono a sapere davvero tutto di noi, anche solo a partire dal fatto che possediamo una connessione internet. Ancora troppe persone sottovalutano l'anti-privacy pensando sia qualcosa di poco conto e non si rendono conto del livello disumano e fuori controllo che ha raggiunto. È chiaro che il chip sottocutaneo sarebbe la deriva peggiore che potrebbe prendere la situazione e se lo rendessero obbligatorio scommetto che sarebbero tantissime le persone che correrebbero a farselo impiantare con entusiasmo! Rappresenterebbe la fine di ogni libertà ed è uno scenario che va evitato e contrastato a ogni costo. Grazie Angel per questi già interessantissimi capitoli iniziali!

  • White Wolf
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    19:59 14/05/24

    Allucinante l'esperienza che hai avuto con il modem, seppur vista alla luce dei libri e gli articoli precedenti sembra quasi scontata, ci spiano sempre e comunque senza il minimo rispetto per la privacy (come se gli importasse qualcosa) e i nostri dati sono disponibili a chiunque abbia un minimo di competenze informatiche, ancora di più se si tratta di operatori o altro. Ormai per ogni cosa ti chiedono come minimo il codice fiscale, se non l'indirizzo, le info della tua nascita e tutto il resto... le nostre informazioni sono sbandierate al mondo intero, senza contare poi quelle ottenute dalle varie tecnologie che abbiamo in casa e quelle che ci hanno messo addosso. La conoscenza di ogni singolo dettaglio della nostra vita per loro è un potere enorme che va tolto assolutamente, sia per ridurre la loro azione su di noi sia per riprenderci la nostra vita.

  • Faby7770
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    19:55 14/05/24

    Ogni ricerca che facciamo su internet viene tracciata e in effetti in questo modo riescono a capire tantissime cose su di noi. Avevo gia notato che ci ascoltano perché parlando con mio marito di una cosa che mi serviva, aprendo internet prima ancora di digitare il nome dell'oggetto, mi era comparso sulla prima riga. Ma ciò che mi aveva lasciata più perplessa è stato quando ancora prima di parlare con chiunque di cosa avessi in mente, internet già lo sapeva e non è capitato solo una volta pertanto il sospetto che esistesse un modo per leggerci il pensiero , una qualche telepatia artificiale mi era già venuto e poi tu Angel me lo hai confermato con i tuoi scritti. È pazzesco perché è veramente molto difficile sfuggire a tutta questa tecnologia, ci sono momenti che davvero mi sento perseguitata. In famiglia non vogliono comprendere quanto sia grave questo problema, infatti il più delle volte mi rispondono "...ma si chi se ne frega, non ho niente da nascondere, poi se anche lo sanno cosa può cambiare?" ... eh beh può cambiare e tanto! La soluzione più "semplice" è andare alla radice del problema e attaccare tutte quelle maledette tecnologie aliene e gli operatori. Senza tecnologia sono persi. Bene facciamoli perdere del tutto!!!

  • Manu 80
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    19:49 14/05/24

    La privacy non esiste più da un bel pezzo e in questo capitolo l'hai spiegato nel dettaglio. Fanno ridere quando vogliono farti firmare il foglio per la privacy gli sputerei in faccia. Ti prendono costantemente per i fondelli. Le tue esperienze fanno sempre capire quanto tu sei sempre avanti nei tempi scopri decenni prima quello che avverrà in futuro sei sempre un passo avanti. Ormai con tutta questa artificialita' il nostro cervello diventa davvero un computer biologico che si collega a quello artificiale. Sembra fantascienza e invece. Facevo anch'io caso anni fa che se parlavo di una cosa veniva subito sul telefono la pubblicità o un articolo che parlava dell'argomento ma non pensavo che arrivassero fino a questo punto. Ora basta pensarlo e loro ti entrano in testa è inquietante e allo stesso tempo fa incazzare da morire. Dobbiamo davvero spaccare le tecnologie e cercare di stare in non pensiero il più possibile altrimenti ci continuano a fregare sempre di più. Grazie Angel per approfondire questi argomenti fondamentali.

  • Isa
    Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta
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    19:33 14/05/24

    Grazie Angel, ci stai regalando Capitoli che sono uno più bello e interessante dell’altro! Anche questo di oggi è veramente utilissimo e porta a riflettere ancora di più sulla terribile realtà che viviamo. La mancanza di privacy è ormai un dato di fatto, è più che evidente in qualsiasi azione compiamo e tutti gli esempi che hai citato, untiti a tutti gli altri tuoi insegnamenti, lo dimostrano sempre di più. Per questioni lavorative conoscevo la questione dei cookie che intercettano i tuoi gusti e preferenze continuando poi a proporti quel determinato prodotto. Tuttavia io, erroneamente, pensavo “solo” che fosse finalizzato al marketing invasivo e oppressivo e che i mittenti si ritrovassero semplicemente nelle aziende. Invece si va ben oltre qualsiasi cosa potessi immaginare e ovviamente l’unica che come sempre ci rivela informazioni introvabili e prezioso sei Tu. Mi sono accorta tantissimo dei meccanismi che hai citato, più di una volta per esempio mi sono ritrovata sul cellulare pubblicità di cose che non avevo mai ricercato, ma ne avevo parlato a voce con altri. Oppure per esempio ricordo ancora che una volta anni fa stavo parlando con mia mamma raccontandole che non riuscivo a dormire e subito dopo prendendo il cellulare sono stata invasa da mille banner di pubblicità di sonniferi e ansiolitici. (Ovviamente mai nulla di naturale, ma solo cose che mi avrebbero danneggiata ancora di più). Oppure un altro esempio è stato quando stavo pensando (solo pensando senza parlarne con nessuno ne a voce alta) di fare un determinato acquisto e poco dopo è spuntato questo prodotto sul cellulare!! Sono rimasta veramente basita nel vederlo e credo che questo possa essere proprio un lampante esempio di telepatia artificiale tra il cellulare e le nanotech nel mio cervello. Questa cosa è terribile, perché la privacy non esiste neanche dentro di noi visto che ci spiano anche i pensieri, o per meglio dire non sono neanche nostri ma ce li instillano e controllano attraverso le nanotech. Si va sempre di più verso un vero e proprio controllo della Mente attraverso la tecnologia, in quanto è la stessa mente che stanno facendo diventare sempre più una macchina. Ho trovato interessantissimo e utile per capire ancora meglio la terribile realtà dei fatti anche l’episodio che hai raccontato con il modem. Quella studentessa ti ha risolto il problema in un minuto, accedendo all’enorme banca dati che aveva al lavoro e che le permetteva di poter vedere tutto di tutti. Come dici bene, lei ti ha aiutata in quel caso, ma spesso le persone usano queste informazioni più per fare del male che del bene ed è terribile sapere quanto le nostre informazioni, anche molto personali, siano davvero in mano a chiunque. Ti ringrazio anche per tutti i consigli che ci hai dato. In passato quando acquistavamo nei supermercati in tre famiglie avevamo tutti una stessa carta fidelity, ora non l’abbiamo proprio più. E ho fatto lo stesso anche per il cellulare e le utenze, intestando quelle che potevo al mio ragazzo. Dobbiamo davvero stare sempre più attenti, ci sono moltissimi aspetti su cui devo migliorare e questi tuoi insegnamenti mi sono fondamentali perché mi aiutano sempre di più ad aprire gli occhi e capire come devo comportarmi. Grazie infinite Angel, tutto quello che ci stai insegnando è importantissimo e introvabile da qualsiasi altra parte, ti sono davvero grata per tutto!

  • Vyola
    Medaglia per aver completato lo Step 1
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    19:20 14/05/24

    Quando ricerco qualcosa su internet appaiono diversi banner pubblicitari che continuano ad insistere anche quando mi trovo in altri siti che non hanno nulla a che fare con il prodotto che stavo cercando, è molto più grave di quello che sembra, gli infami oltre ad intrufolarsi nei nostri pc, monitorizzano le nostre attività ed in base ai dati raccolti attaccano artificialmente per potenziare i nostri pensieri. Quanto ti è successo con il modem è la prova che ormai privacy è solo una parola, siamo spiati, intercettati, soggetti a dispetti e qualunque altra cosa che hanno il potere di fare.

  • Lucia
    Medaglia per aver completato lo Step 1
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    18:15 14/05/24

    Grazie Angel, già nel volume 5 ci hai raccontato molti aneddoti che hanno rappresentato come nel tempo ci hanno spiato in modo molto più approfondito e anche qui ci hai spiegato come le cose sono andate a peggiorare, l'importanza della Privacy e soprattutto dove il Governo mondiale vuole arrivare con il Chip sottocutaneo. È vero sta diventando sempre più difficile avere la privacy, anche a lavoro ora se lavori con il PC e devi inserire qualcosa per conto della tua azienda in un portale pubblico, prima di usava il semplice codice e password, ora si deve utilizzare il proprio Spid personale, quindi sanno perfettamente chi ha caricato cosa e quindi anche dove lavoro ecc... È una cosa che mi da profondamente fastidio, ho visto tante persone che non volevano avere un conto corrente che sono state costrette per fare cose burocratiche, non ci vogliono più dare scelte e questo non mi piace affatto, e so che l'unico modo è praticare, per bloccare i loro piani e cambiarli sempre più!! Da questa lezione, sicurante gli obbiettivi su cui praticare sono i dati, la privacy e i chip. Grazie Angel perché accompagnando ogni capitolo alla pratica sto notando e scoprendo e soprattutto comprendendo meglio ogni cosa!!!

  • arLOVE
    Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Volume 1
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    17:53 14/05/24

    Un altro bellissimo capitolo in cui spieghi perfettamente come funziona la Telepatia artificiale e i modi in cui è stata potenziata nel corso degli anni! Ovviamente era impossibile non accorgersi di quanto siamo spiati quando anche solo menzionando un qualsiasi argomento ce lo ritrovavamo poco dopo spiattellato sul PC o sul Cell! È vero anche che, in passato, accadeva solo dopo aver fatto noi una prima ricerca e questo ha gettato fumo negli occhi per tanto tempo! Mi fa piacere che, oggi, si rendano conto di questo molte più persone anche quelle che non seguono un Percorso Spirituale come il nostro! Proprio qualche giorno fa, parlando con un'amica di questo argomento, mi ha colpito che lei avesse notato non solo tutto quello che ci hai detto ma anche che le bastava anche solo pensare a qualcosa che se la ritrovava sul Cell. o sul PC! Quindi anche lei che non sa nulla di questi argomenti ha intuito che c'è qualcosa che non va e che, in qualche modo, siamo spiati costantemente! Ora, io tante volte le ho consigliato di seguire ACD ma lei non ha mai voluto iniziare per cui io le ho esposto il mio pensiero, per quel che potevo, invitandola a riflettere su tutto questo! Il tuo esempio è stato illuminante per capire come il concetto di privacy oggi sia del tutto inaffidabile. Io e la mia famiglia infatti per anni abbiamo utilizzato un solo nome per tutte le utenze e ci passiamo, ancora oggi, le carte punti dei supermercati! Mi fa piacere sapere che abbiamo fatto bene e continueremo così! Mi fa orrore pensare al chip sottocutaneo come mezzo di controllo assoluto ma se non siamo noi a a fermarlo il Governo, con i suoi degni Padroni, non si fermerà! Grazie di tutto, Angel! Le tue parole sono estremamente preziose. ❤️

  • Victoria8
    Medaglia per aver completato lo Step 1
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    17:50 14/05/24

    Il chip sottocutanei anche no! È orribile! Così sapranno davvero tt di noi, nb che ora ci sia riservatezza e rispetto della privacy. Nn ho letto niente di nuovo a riguardo dei banner pubblicitari. Io ho delle tartarughe in casa ed in giorno stavo pensando a come sistemarle affinché potessero stare più comode. Ci avevo solo pensato, le guardavo e pensavo a cosa potessi fare. Bene quasi nell' immediato ho cominciato a ricevere messaggi su YouTube su tt ciò che riguardasse le tartarughe , ciò che mangiano , dove vivono e come creare in casa un habitat a loro più adatto. Sono rimasta allibita, nn che nn sapessi che siamo controllati xchè tante volte mi sono arrivati messaggi di pubblicità inerenti a delle ricerche svolte, ma in quel caso ci avevo solo pensato! Ormai nn siamo neanche più padroni dei ns pensieri! Figuriamoci cosa succederebbe se andassimo spontaneamente a farci inserire dei chip sottocutanei, ovviamente x il ns bene!

  • Alessiaa
    Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta
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    Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Volume 9
    Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Volume 1
    Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Volume 2 per la 2ª volta
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    17:22 14/05/24

    Oggi credo sia impossibile non accorgersi di cosa avviene e come la privacy sia solo un illuso e lontano ricordo. È assurdo che ci parlano di privacy quando viene continuamente violata. Questi banner di cui ci parli sono così invasivi e altrettanto evidenti che oramai tutti se non la maggioranza si sono resi conto che veniamo costantemente spiati, eppure si finisce per accettare tutto malgrado la gravità. È proprio questo che mi porta a riflettere, che sebbene sia tutto così evidente sembra che continuano indisturbati mentre la violazione è in forte aumento con il passare del tempo, e non mostriamo come sarebbe normale la nostra disapprovazione. Da questo capitolo ci fai comprendere la gravità anche solo di spiare la nostra cronologia in quanto nei fatti violano il nostro pensiero, per non parlare che le nostre conversazioni sia via chat che telefoniche, sono costantemente controllate in assenza  della nostra autorizzazione. Molto significativa la tua esperienza e non così scontata, possono risalire a moltissimi dati personali solo dal nome, e non solo.. si capisce da ciò che ti è accaduto cosa sono in grado di fare questi operatori ma anche quelli dei social media che mantengono riservatezza anche su ciò che svolgono e per chi lavorano.. al contrario di noi che le informazioni sono accessibili a cani e porci. Dobbiamo essere furbi come  ci avverti che non siamo costretti a dare i nostri dati in moltissime occasioni anche se veniamo convinti del contrario, come anche dalle continue chiamate dei call center che cercano di strappare nuove informazioni con grande insistenza. Fa rabbrividire dove il governo vuole arrivare, a maggior ragione oltre che essere furbi non dobbiamo accettare queste imposizioni e agire sempre dove abbiamo la scelta di mantenere al sicuro la nostra privacy. Grazie Angel.

  • Maryall80
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    16:49 14/05/24

    Altro documento interessantissimo Angel! Effettivamente oggi come oggi più persone si stanno accorgendo di come diversi social mostra immagini di cio che hanno ricercato attraverso google, oppure espresso solo a voce, la cosa peggiore è il fatto che anche solo pensando a qualcosa questa te la ritrovi sotto formandi pubblicità. In questo documento infatti spieghi come ci sia una sorta di telepatia tra uomo e computer, ed è una cosa spaventosa, sarebbe a dire che non siamo al sicuro. Molta gente ci ride sopra su questi eventi, ma sono al quanto fastidiosi, in quanto ci dimostra quanto la nostra privacy ormai sia violata. La tua esperienza è una delle tante prove che se vogliono attraverso i nostri dati arrivano a sapere anche quante volte andiamo in bagno. Sto cercando di stare attenta, non ho la sim del telefono sotto il mio nome, nemmeno la macchina, a breve sposterò le utenze dove vive mia figlia sotto il suo nome, le carte dei supermercati sono intestate al mio compagno e non do mai la tessera sanitaria in farmacia... purtoppo in alcuni casi non è sempre possibile evitarlo, ma quanto meno bisogna limitarci. Grazie