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Step 2 - N° 99

Essere Coscienti – Diventare vigile (2 parte)


 


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Nella scorsa lezione ti ho consigliato di respirare prana 3 volte al giorno, per aiutarti a prendere meglio coscienza nell’arco della tua giornata. Probabilmente ora potresti renderti conto di essertene dimenticato, forse già dal secondo o terzo giorno che avevi iniziato a farlo. Tenere costanza, come dicevo, non è affatto semplice, però ho speranza che se tu stai proseguendo la lettura di questi articoli è probabilmente perché ti interessa prendere coscienza, quindi il mio desiderio è quello di insegnarti passo dopo passo come riuscirci. Essere coscienti significa rimanere in guardia da quello che sta succedendo dentro e intorno a te, e non credere che sia così semplice. Continuamente ci ritroviamo in mezzo a situazioni che vengono influenzate a catena, quindi una viene influenzata per poi crearne un’altra e così via, e ti ritrovi in mezzo a situazioni che si muovono intorno a te e che continuano a crearsi una dopo l’altra per farti andare storto qualcosa. La coscienza, unita a tutte le tecniche che ti sto insegnando, ti permetterà di interrompere questa catena prima che arrivi alla fine, così da non permettergli di averne già prestabilita. Agire prima che le situazioni peggiorino è molto meglio che aspettare di vedere quanto peggiorano, per poi agire. Noi siamo abituati infatti ad aspettare il momento peggiore, dicendo a noi stessi “Beh, spera che non succeda quella cosa, altrimenti mi arrabbio!”, ma nel mentre rimaniamo fermi ad aspettare che quella cosa succeda, quasi per dire “avevo ragione”, nel frattempo non ci rendiamo conto che avere ragione in quel caso è una pessima notizia. Essere coscienti ci permette di innescare dentro di noi una voce che ci permetterà di avere risposte immediate, che ci spingerà ad agire anche quando crediamo che non avremmo potuto fare niente. È come una voce che dentro di te ti dice: “Hey, ma che fai??? Non vedi che sta succedendo questa cosa? Fermala subito! Per fermarla devi fare così!” e all’improvviso ti ritrovi a spalancare gli occhi e dire “Ma come ho fatto a non pensarci prima? Come facevo a starmene fermo impalato?” 

Noi dovremmo “arrabbiarci” prima che succeda quella situazione spiacevole: ovviamente non dobbiamo arrabbiarci per davvero, ma dobbiamo seguire quell’istinto forte che ci spinge ad agire, un po’ come quando siamo arrabbiati e veniamo spinti ad avere una forza interiore più determinata a reagire. Quando sei in pericolo, sei molto più motivato a svolgere il tuo lavoro il più velocemente possibile e meglio di quanto faresti quando sei calmo e rilassato; questo non è un bene, perché si tratta di un’abitudine apatica che rallenta la nostra evoluzione personale. Noi invece dovremmo avere quella grinta e quella forza mentale di compiere ogni azione anche nei momenti più calmi, per assicurarci di avere sempre un ottimo scorrere della nostra vita. In parole semplici, dovremmo agire prima che il danno succeda, non dopo; dovremmo “arrabbiarci” o meglio stimolarci ad andare forte contro gli ostacoli già prima che quelli diventino veramente troppo forti per noi. Aspettare ci rovina, ci fa arrivare al peggio, ma dobbiamo sempre reagire prima che sia troppo tardi. Ecco cosa ci porta la presa di coscienza: essere reattivi immediatamente, senza bisogno di perdere tempo e aspettare che la situazione peggiori; dobbiamo agire subito. Questo ovviamente vale in ogni ambito e non solo riguardo i guai catastrofici, ma anche per eventi banali che però, nel loro piccolo, ci fanno un minimo soffrire o rimanere in pensiero. Qualunque cosa ci faccia anche leggermente male, è comunque da prendere in considerazione e bisogna decidere di eliminarla dalla nostra vita. Questo è prendere coscienza: capire cosa ci fa male, perché ce ne sta facendo, perché glielo stiamo permettendo, perché non decidiamo di cessare subito quel dolore e quindi, agire per farlo cessare in modo definitivo. La coscienza ci porta all’azione, non ci porta solo a parlare dentro la nostra testa senza però raggiungere nessun nuovo traguardo. La coscienza ci dà la possibilità di agire in modo giusto, ovvero compiendo azioni che per certo ci porteranno a risultati buoni, e mai a farci dire “che cavolo ho fatto!”. 

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Prendere coscienza significa essere presenti: tutti credono di riuscirci, perché non è facile capire cos’è la presa di coscienza, e sebbene io stia provando a spiegartelo, non credere che sia tutto qui. Passerà almeno qualche anno di puro allenamento perché tu riesca ad essere davvero molto più cosciente, per ora subisci le emozioni e i pensieri: non li decidi, li subisci. Essere cosciente ti permette di sapere esattamente come devi reagire a precise situazioni. È inutile negarlo, durante le nostre giornate succedono numerosissime situazioni che ci portano via energie, possiamo definirli come piccoli problemini, che però sommati ci fanno perdere positività, ci rendono un po’ più spenti, stanchi, scarichi. Questo perché in pratica, reagiamo alle situazioni convinti di sapere come fare, nel frattempo però subiamo tutte le emozioni, pensieri e situazioni che ci accadono. Noi non reagiamo con tutta calma e con distacco totale, non reagiamo come se fossimo al di fuori del problema rendendoci conto che tutto ciò che ci circonda è falso: noi reagiamo pensando che sia tutto vero e che, se anche fosse tutto falso, comunque noi dovremmo subire i problemi perché ci appartengono. Ecco qual è il problema della teoria: che non ti porterà mai a cambiare la tua vita. 

La presa di coscienza non è facile, perché si crede che sia qualcosa di teorico, come se leggere un documento possa renderti cosciente; sì è vero, ti aiuta a prendere coscienza mentre lo leggi, perché ti rendi conto di non essere cosciente quanto credevi di essere; ma questo non è tutto, perché bisogna sentirsi coscienti sempre e non solo quell’unica volta in cui leggi un testo che ti piace. È tremendamente difficile diventare coscienti durante i momenti difficili, perché questi ti travolgono e ti fanno credere che sia giusto che tu soffra, che tu debba soffrire perché è il tuo dovere, quasi facendoti sentire in colpa se tu non provassi sofferenza come qualcuno o qualcosa intorno a te ti impone di fare. La pratica, ti permette di farti le domande giuste al momento giusto. Non è una qualsiasi domanda a portarti le risposte di cui hai bisogno, ma le domande giuste, perché se continui con quelle sbagliate, esse continueranno a confonderti e creare in te ansia e desolazione, sconforto e solitudine. La presa di coscienza ti permette di porti domande mentre stai subendo dolore e di chiederti: “Quella persona che mi sta urlando contro adesso, è importante per me?”, e la stessa presa di coscienza ti permette di rispondere correttamente alla tua domanda: “No, è una persona che non conosco, si autodefinisce il mio capo perché lavoro per lui, ma nella realtà, al di fuori di quella porta, lui non è nessuno per me, non ci tengo a lui, non lo stimo, non lo amo, il suo pensiero verso di me non conta nulla!”; dunque, la tua presa di coscienza ti permette di comprendere: “allora perché ti importa di quello che dice? Ora ti sta dicendo che sei un incapace\fallito\inutile, perché gli credi? Perché ti importa di quello che dice, se non ti importa della sua persona?” e a quel punto ti rendi conto che ha ragione: perché, se non ti importa di una persona, quando essa espone il suo pensiero, questo improvvisamente diventa sacro per te? Senza la presa di coscienza, probabilmente avresti sofferto molto per le sue parole, proprio come hai sempre fatto, perché di certo avresti detto “che mi frega di lui? non è nessuno per me!” ma dentro di te avresti provato sofferenza, avresti continuato a pensare a quelle parole che rimbombano nella tua testa, e quasi avresti creduto alle sue parole, provando tristezza dentro di te, forse avresti anche pianto. Prendere coscienza ti permette di distaccare quello che non è tuo facendoti capire che non hai alcun motivo di appropriartene, non è qualcosa di buono che dovresti tenere nella tua vita. La coscienza ti permette di distaccare i dolori e amplificare le situazioni che ti creano o potrebbero creare piacere, felicità, serenità. Pensa ad esempio a quei momenti in cui sei circondato da amici o alla persona che ami: momenti che, quando ci pensi, ti rendono felice perché ti riempiono la vita e ti fanno dire “vorrei tanto che fosse durato per sempre… vorrei che oggi fosse ancora quel giorno, così da potermi divertire così tanto”, il punto è che quei giorni probabilmente non te li sei goduti davvero al meglio. 

Pensa a quei momenti in cui ti trovi con un amico che vedi sì e no una volta ogni 2-3 mesi, e quando siete lì a parlare, e poi c’è un attimo di silenzio, tu prendi il telefono per vedere cosa succede nei vari social network. Questo il più delle volte è perdere coscienza, perché stai dimenticando il presente che stai vivendo, per immergerti in una dimensione isolata dove in pratica ci sei tu e il mondo del social network, ma il tuo amico non esiste più, è come se fosse scomparso dal tuo mondo. 

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Peggio ancora accade quando lui ti sta parlando e tu nel mentre messaggi o chatti al cellulare, completamente incosciente, convinto anche di starlo ascoltando solo perché ti ricordi le parole che ha detto, eppure sei completamente concentrato sul cellulare. Sentire le parole che dice non è un dono, infatti puoi scrivere al telefono e nel mentre ascoltare quello che lui dice, contemporaneamente, ma in quel momento tu sei del tutto incosciente. Bisogna riconoscere la differenza tra vedere e ascoltare quello che ci circonda, dall’essere coscienti di quello che sta accadendo davvero intorno a noi. Essere coscienti è un esercizio molto difficile, è come se dovessi riaprire gli occhi ogni volta che le palpebre si chiudono, e ti garantisco che la coscienza si “addormenta” molto più spesso di quanto immagini, in pratica, siamo perennemente addormentati. Non è facile capire cosa significa perché non lo hai quasi mai fatto, o comunque non sei diventato cosciente a livelli altissimi, perciò non puoi immaginarlo; ma prendere coscienza significa diventare qualcosa che tu non avresti mai nemmeno sognato di essere. In fondo, tu hai un pensiero del tuo futuro, o meglio un livello o una vibrazione che più o meno non cambierai, vedi il tuo futuro un po’ piatto, come reazione alle azioni che hai svolto sinora: se hai studiato per un indirizzo, lavorerai in quel mestiere, se stai svolgendo un mestiere, vedi la tua vita per sempre in quel mestiere, o comunque qualcosa di molto simile; non vedi te stesso in un ambito completamente diverso, perché credi che non ti sentiresti a tuo agio. Questo perché non sai controllare le situazioni intorno a te ma quelle accadono e basta, tu le subisci e questo ti può rendere sofferente, è tutto qui. 

Inizi a prendere coscienza quando, grazie alla pratica, ti rendi conto di stare subendo anziché stare decidendo della tua vita; diventi cosciente quando inizi a mettere in pratica i fatti, anziché subirli. È troppo facile credere che la coscienza arriverà, pian piano, meditando. La meditazione è una tecnica, ma la coscienza è un’altra, quindi meditare con coscienza può esserti di grande aiuto, ma se pratichi coscienza anche durante l’intera giornata, lo diventerai molto di più. Il punto è che ci vuole pratica, non sarà il tempo che trascorre a portarti ad un livello più alto. Ad esempio, ricordati della prima lezione sulla coscienza che hai letto: da quell’articolo a quello di oggi, è passato un po' di tempo; questo ti ha fatto evolvere sulla presa di coscienza? No, perché non ti sei allenato, non hai praticato coscienza come ti avevo consigliato. Non hai commesso nessun peccato, semplicemente non hai cambiato nulla nella tua vita quando invece avresti potuto farlo. Il cambiamento avviene quando noi decidiamo di farlo avvenire, altrimenti subiamo il cambiamento, che in genere non porta a nulla di buono. Se di continuo ti sto ripetendo che non è facile, significa che devi comprendere l’importanza del fatto che il Low e ciò che ti circonda si stanno impegnando senza sosta a farti rimanere incosciente, riabbassandoti subito quando provi ad alzarti. Ci sono tantissime persone che meditano, ma la maggior parte sono incoscienti, perché credono che basti meditare incoscientemente, per evolversi. Non è così. L’evoluzione è l’insieme dei tasselli, non è sedersi in un divano e aspettare mezz’ora ascoltando un mix musicale che dovrebbe rilassarti. Eppure, la maggior parte degli “spirituali” fanno così, ed è quasi certo che anche tu lo faccia. Non è grave, devi solo capire il motivo per cui vuoi arrivare in alto, perché così sarà molto più facile darti forza per impegnarti ad arrivarci. 

Potrebbe risultare quasi inconcepibile pensare di poter decidere della propria vita, poter prendere il comando di tutto ciò che accade intorno a noi, perché ci viene da pensare che sia impossibile e che, anche se non lo fosse, sarebbe quasi brutto, perché altrimenti sarebbe troppo facile. Questo non è affatto un pensiero nostro. Mi fa pensare a quella strana teoria in cui alcuni strani soggetti credono, che una persona buona debba stare assieme ad una persona negativa proprio per equilibrarla portando pazienza per le sue cattiverie, e amarla dato che è una persona negativa che non fa altro che ferire gli altri, proprio perché la prima è una persona buona e con questo deve sopportare senza lamentarsi. Questo, a parer mio, non è affatto un ragionamento sano di mente. 

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Ritengo infatti che una persona buona, debba stare assieme ad un’altra persona buona, proprio perché è buona merita il meglio, non il peggio. La persona negativa, è negativa perché continua a fare del male alle altre persone, quindi non merita assolutamente che qualcuno soffra e si sacrifichi per rendere la sua vita migliore mentre lei continua a rovinare quella degli altri. Qui non si tratta di provare pietà verso quella persona negativa, si tratta di avere buon senso verso quella persona buona che non merita affatto una vita dolorosa. A questo punto, sono convinta che sia giusto pensare che se possiamo migliorare la nostra vita, dobbiamo farlo, non dobbiamo subire ingiustizie e sofferenze solo perché noi stessi decidiamo che debba essere così. 

Se non potessimo farlo, se non potessimo cambiare la nostra vita, allora dovremmo metterci il cuore in pace… ma se abbiamo la possibilità di cambiare almeno qualcosa nella nostra vita in meglio, facciamolo, perché gli eventi positivi non fanno altro che renderci persone migliori, perché ci aiutano ad essere felici, ci aiutano ad essere soddisfatti, motivati, ottimisti, e questo come una catena scatena in noi una bontà che ci permette di essere ancora più generosi e gentili con gli altri di quanto già lo fossimo prima, perché sentiremo di doverlo fare. Allora dobbiamo accettare che gli eventi positivi possono accadere anche a noi, non devieranno strada se noi li inglobiamo nella nostra vita. Essere coscienti ci permette di non venire influenzati da chi vuole vederci morire di dolore, e ciò ci permetterà di capire che il pensiero “troppo facile non è bello” o addirittura “una vita senza problemi è noiosa”, non è qualcosa che proviene dal nostro interno, ma da qualcosa che vuole che noi stiamo male. Attraverso le tecniche e la presa di coscienza, unite assieme, possiamo modificare gli eventi della nostra vita e renderli più positivi, eliminando i problemi che ci fanno soffrire. Poter vivere la vita serenamente non è qualcosa di noioso, invece, avere continuamente motivi per piangere e stringersi il cuore pensando che sarebbe meglio morire, questo sì che diventa noioso. È giusto che nella vita si conoscano tutti i sentimenti e che delle volte si soffra un po’, ma questo è davvero esagerato; continuare una vita dove esistono più problemi e sofferenze che momenti di pace e serenità, questo è davvero troppo. Questa non è vita, è pura violenza psicologica e fisica che qualcuno o qualcosa sta continuando a buttarci contro e noi scegliamo di subire senza alcuna reazione. Questa è incoscienza, e noi dobbiamo permetterci di riconoscerla, così da sentirci finalmente in pace. Non è giusto soffrire, quindi perché continui a permettertelo? Perché non ti permetti di sentirti finalmente in pace, vivendo la tua vita con serenità, con tante soddisfazioni, con la felicità di svegliarti la mattina anziché chiederti perché dovresti alzarti anche oggi e vedere una vita che non ti piace? 

Ora che stai leggendo, probabilmente sei a casa tua, comodo, forse in un momento di silenzio, perciò non afferri il significato di prendere coscienza nei momenti difficili. Prova invece, nel momento preciso in cui qualcuno ti sta rimproverando, ti sta dando una brutta notizia, ti sta giudicando, ti sta impedendo di realizzare i tuoi obiettivi, a prendere coscienza dell’attimo e dire “Eccomi, sono presente proprio mentre sta accadendo…”; non dopo quando sarai a casa con calma ripensando a quel momento; sii cosciente proprio nel momento esatto in cui sta succedendo, perché sarà così che potrai cambiarlo. Allora, nel momento esatto in cui quello strano sentimento negativo sta entrando dentro di te, ferma il tempo, senti il preciso istante e rallentalo, fissa negli occhi quella persona o quella situazione che vorrebbe entrare negativamente in te e bloccala all’esterno: non permettere al dolore di entrare. Potrebbe dirti o farti qualunque cosa, che il dolore non deve entrare in te. Tieni il controllo mentale, sii cosciente nel momento, istante, millesimo di secondo dopo millesimo di secondo, non abbassare la tua coscienza, presta attenzione ad ogni suo sguardo, ad ogni suo accenno del viso, fissa i suoi occhi e ripeti a te stesso “Tu non puoi farmi del male. IO sono cosciente”. 

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Non deve diventare un mantra, deve semplicemente farti ricordare di essere presente in quel precisissimo istante, e poi, quando sarai capace di farlo, eliminerai le parole dalla tua mente perché sarai cosciente senza parole, lo sarai ad intento, lo sarai nell’immediato, ancor più veloce di quanto potresti pronunciare le parole. Noterai che sarà il suo sguardo ad abbassarsi, noterai che sarà lui a demotivarsi, a rendersi conto che non ha più potere su di te. Qualunque persona o situazione, si renderà conto che non potrà più sottometterti, e tu potrai accorgerti che quella sensazione piacevole e piena di forza ti ha permesso di non subire la sottomissione per l’ennesima volta. Questo è prendere coscienza: permetterti di cambiare la situazione nel momento presente, non dopo chissà quando e se succederà. Prendere questi insegnamenti come buone basi per aumentare il proprio autocontrollo, ti porterà ad essere una persona sicura di sé che saprà agire quando è necessario e fermarsi a riflettere quando la situazione lo richiederà; se prendessi queste parole per aumentare il tuo ego e il tuo desiderio di sottomettere gli altri, non saresti più la vittima, ma il problema degli altri, il che porterebbe loro a soffrire. Non devi permettere di essere la sofferenza degli altri, però allo stesso tempo non devi soffrire a causa loro, impegnandoti affinché non accada più un’occasione in cui dovresti prendere una delle due scelte. Prevenire è meglio che curare, e se leggessi a fondo questo semplice insegnamento che ci tramandiamo, e lo ascoltassi con coscienza, comprenderesti che la soluzione giusta è agire quando il problema ancora non è reale, prima che questo effettivamente lo diventi. In fondo, il problema non esiste sinché non è creato fisicamente, non è concreto, e noi possiamo diventare coscienti per eliminarlo ancor prima che esso lo diventi. 

Questa è la prima motivazione per la quale è importante diventare coscienti, poi, con l’esperienza pratica, ti renderai conto che ci saranno molti più motivi che ti faranno dire “ah, se in quel momento fossi stato cosciente…” e questo dovrà stimolarti ad esserlo, non il contrario. Praticare la coscienza è difficile, mantenere la costanza sembrerà impossibile, eppure è solo un’abitudine da prendere nella propria routine, poi la svolgerai con molta più serenità. Rimani in guardia dentro e fuori, sii cosciente di quello che ti passa per la testa, prendi il controllo dei tuoi pensieri e poi, contemporaneamente, sii presente in ogni situazione che accade, non lasciare che il tuo corpo sia lì senza la tua mente; sii presente in ogni luogo in cui si trova il tuo corpo fisico, non essere altrove. Seguilo, vedi dove ti porta, senti cosa ti fa provare, riconosci le vie che il tuo corpo percorre, sii presente insieme a lui con la tua coscienza. Per questo, durante la giornata, per 3 volte al giorno, ripeti a mente “sono presente” o “sono cosciente”. Poi respira prana, respirala con coscienza, non farlo con abitudine e svogliatezza, senti il controllo nella tua mente e decidi di essere vigile, con gli occhi spalancati, per osservare tutto quello che succede. Non renderlo un mantra, non renderla una cantilena come fosse una preghiera che ripeti a memoria senza capire il significato di quello che stai dicendo. Usa le parole che più ti si addicono e datti il comando di diventare cosciente non appena pronunci quelle parole, reagisci a quelle parole come fossero il telecomando che accende la tua lucidità e ti rende vigile. Poi imparerai a farlo senza parole. Segui il tuo corpo con la mente, sii presente in quello che fai e in ogni cosa che dici alle altre persone, non parlare senza sapere quello che stai dicendo, non agire senza sapere cosa sta facendo il tuo corpo in questo momento. Impara a diventare cosciente, poi, saprai farlo senza parole. Hai solo bisogno del via, poi partirai come un razzo. Datti la possibilità di essere superiore a quello che ritenevi di essere. Per 3 volte al giorno, riconosci te stesso, renditi cosciente di cosa stai facendo proprio in quel momento e respira prana. Poi, prova a trattenere la coscienza attiva il più a lungo possibile. Non disperare se risulterà stancante e difficile, non preoccuparti, abbi fiducia in te. 

Fine pagina 5 su 5. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta. 

705 commenti
  • swami willi Medaglia per aver completato lo Step 1 - 20:12 22/06/22

    Essere coscienti, essere nella presenza ci aiuta a focalizzare tutta la nostra attenzione nel qui e ora. Fondamentale è stato per me impegnarmi nella pratica con determinazione e costanza, come suggerisce Angel: iniziare a mettere in pratica i fatti anziché subirli e soprattutto cambiare in meglio la mia vita scegliendo di non essere la sofferenza degli altri e allo stesso tempo non soffrire a causa loro. Semplice sperimentare tutto ciò nella positività, attuarlo nella quotidianità; più difficoltoso quando interagisco con eventi negativi e con emozioni non facilmente controllabili.

  • vitty Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 15:39 22/06/22

    Questo documento è tosto, è un guardarsi sinceramente allo specchio perché si prende innegabilmente coscienza del fatto di essere stati del tutto incoscienti per praticamente quasi tutta la vita, ed è frustrante prenderne atto. Me ne rendo conto in virtù del fatto che le emozioni, quando sono "caricate" e dunque impattono prepotentemente su di me, magari a causa di una discussione per fare un esempio, allora ne vengo travolto inesorabilmente ogni volta. Risulta chiaro che se si reagisce sempre allo stesso modo ad una specifica situazione allora non solo non si è Coscienti ma neanche lontanamente vicini all'esserlo. Se sono coinvolto (o credo di esserlo) in una situazione allora puntualmente le sensazioni prendono il sopravvento e prevalgono sull'analizzarle con lucidità e potersi dunque distaccare in caso di possibile sofferenza (e poi ci stai sotto per settimane a pensare "avrei dovuto dire, avrei dovuto fare, forse sarebbe stato meglio se..") e quindi risulta evidente che lo spessore di una Coscienza si evince quando è evidentemente messa alla prova, quando viene "attaccata" dalle sensazioni. Non che nei momenti "normali" sia facile essere Coscienti, è una sfida esserlo perché basta letteralmente un battito di ciglia per perdere il contatto con il presente. L'esempio del trafficare sul telefono mentre si è con un amico è particolarmente indicativo, fa capire quanto appunto è facile "sconnettersi" dalla realtà, dal presente, perché si lascia mentalmente in luogo in cui è presente il proprio corpo per vagare chissà dove. E capisco che non mi devo far abbattere da ciò, perché è palese che pochi mesi non bastino per diventarlo; serve invece il duro allenamento di anni a cui accenni in questo stesso articolo per raggiungere un livello alto impegnandosi ogni giorno a cercare di fare passi in avanti. Più che altro la reazione a un momento di incoscienza deve essere quantomeno cosciente in questa fase; "sono stato incosciente? basta, svegliati ora!" e non attaccarsi, screditarsi, ecc (poi dimenticare il tutto), perché significa rispondere con incoscienza all'incoscienza e continuare a girare in tondo all'infinito. Grazie, un documento preziosissimo.

  • Sciamano - 10:54 21/06/22

    Quanto risonanza mi ha fatto questo articolo. A seguito di un evento che mi ha causato molta sofferenza, oltre ad aver praticato tanto, ho cercato di essere il più cosciente possibile e respirare prana nel momento in cui ero assalito da pensieri negativi con ottimi risultati. Ora vedo quanto successo con un tale distacco che posso dire di sentirmi libero. Fino ad una settimana fa, nel mio stare male, non sarei mai riuscito a vedermi come sto ora, così leggero. Sono convinto che se non ci fosse stata la pratica mi sarei perso in un vortice di sofferenza e la ripresa sarebbe stata molto più lenta. Sono felice ed orgoglioso di me. GRazie Angel❤

  • tammy Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 20:44 20/06/22

    Grazie 💛 Questo articolo è importantissimo. Essere presenti nel momento in cui si avverte che sta arrivando la mazzata e stare, anziché rifugiarci chissà dove mentre subiamo ciò che abbiamo avvertito sarebbe arrivato (umiliazione, frustrazione, vergogna, tristezza...). Quel momento in cui una miriade di pensieri affollano la nostra mente e il nostro corpo è praticamente bloccato nell'azione, quel momento in cui la tensione è altissima senza che si riesca ad agire per non fare entrare, ma anzi si lascia passare la negatività senza reagire. Penso al lavoro, ambiente in cui è facile essere bersaglio, almeno per me. Appena rientrata è stato più facile per me reagire con tranquillità, mi rendo conto che una volta rientrata nell'orbita dei meccanismi dell'ambiente ci vuole più volontà per essere cosciente e non ricadere nelle vecchie modalità. È fondamentale allenarsi nel quotidiano, ne sono certa, grazie per aver così ben descritto le situazioni. Allenarsi nella costanza, cosa che spesso mi causa difficoltà, e nella presenza proprio quando l'istinto è quello di svignarsela. Grazie di cuore 🙏🙏🙏💛💛💛

  • ColiBrì Medaglia per aver completato lo Step 1 - 13:50 20/06/22

    È tutto incredibilmente vero. Penso di essere migliorata negli ultimi anni sull'essere cosciente, perché sento di vivermi più appieno i momenti sereni, e mi ritaglio spesso degli attimi in cui mi fermo, mi rilasso, osservo e respiro... ma sono ben lungi dall'essere cosciente (o dal volerlo essere) nei momenti negativi. Penso di averci provato solo un paio di volte, in cui una la situazione è leggermente migliorata, mentre nell'altra non ci sono riuscita. È molto più facile respirare dopo che è successo, pensando "è passato", ma quando sei lì tante emozioni si mischiano insieme creando confusione e sconforto e pensi di dover rinunciare a qualcosa. Io per ora vorrei essere più cosciente per riuscire ad essere me stessa quando mi esibisco nella mia arte suonando in pubblico. Capisco che sia solo un primo gradino, che potrei pensare ad un fine più alto e spirituale, ma per ora è il momento in cui più mi rendo conto di quanto vorrei essere cosciente e di quanto sia dura la lotta per mantenere quello stato in mezzo alla miriade di emozioni incontrollabili, che sembrano più del mio corpo che mie. So di essere a malapena all'inizio del percorso, e spero di riuscire a mantenere questo impegno perché credo che potrebbe davvero cambiarmi la vita.

  • ernesto - 01:37 20/06/22

    Ogni tanto ci sono lezioni come questa, molto complesse e credo che ogni uno le viva e le interpreti con le proprie esperienze. Il vissuto personale non segue un'andamento lineare. Qualche volta ho pensato di essere padrone della mia vita, altre volte di aver perso la strada, in questo articolo ci viene data un' indicazione importante, la presa di coscienza, che è diverso dal rendersi conto di una situazione e ci connette con i nostri stati più intimi, dove non c'è più spazio per le incertezze, ma soluzioni per il nostro bene. Non è facile, ci vuole tempo e dedizione.

  • RobertaS Medaglia per aver completato lo Step 1 - 18:08 19/06/22

    Sicuramente il primo livello di comprensione leggendo l'articolo e solo la prima goccia nel mare della consapevolezza e il passaggio tra capire con la mente il concetto e viverlo, sentirlo, attuarlo nel quotidiano è una delle chiavi fondamentali per vivere appieno e serenamente. Personalmente ho sempre pensato di meritare il meglio, così come tutti meritiamo gioie e felicità, ma sapersi costruttori di quella gioia e lavorare con presenza attiva per crearsela nel presente, non nel futuro, cambia totalmente l'approccio. Da adesso farò l'esercizio della coscienza per tre volte al giorno e tra un mese mi pongo come obbiettivo di tornare a commentare questo articolo per portare la testimonianza sulle difficoltà incontrare e sui cambiamenti ottenuti.

  • Francesco Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 15:00 19/06/22

    Essere coscienti ci permette di fermare sul nascere tante situazioni che ci avrebbero creato difficoltà o fatto soffrire, quindi possiamo avere un miglioramento diretto della nostra vita attraverso questa pratica. Durante la giornata siamo continuamente presi da situazioni che ci distraggono, dobbiamo stare attenti a non cadere in questa trappola del Low. Il Low riesce ad abbassarci così tanto perché non siamo coscienti durante la giornata e una volta immersi totalmente nelle varie attività come il lavoro o le uscite con gli amici non siamo coscienti e in quei momenti può abbassare liberamente la nostra energia. Se il primo passo è stato iniziare a praticare la meditazione e le tecniche con regolarità, ora devo fare il secondo ovvero rimanere cosciente il più possibile durante il giorno

  • Maury Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 - 11:05 19/06/22

    Eh cosa posso dire! Hai ragione tu! Rimane coscienti non non una cosa facile! Però devo dire che nonostante questo e io faccia a volte molta fatica a rimanere nel qui e ora almeno sono cosciente di quando non avviene. Nel senso che mi girano i coglioni quando mi rendo conto di essere incosciente ma alneno me ne rendo conto. A volte passo giornate intere nei miei stati emotivi che mi distaccano dalla vita reale. Porca puttana! È vero che siamo abituati a mettere delle pezze alle cose che ci accardono. Sempre fermi. Invece la coscienza ci permette di agire sulle cose in modo tale che le negatività non avvengano o altresì invece a reagire con distacco a quello che succede. Rimanere cosciente significa distaccare le maschere e impedire a tutto tondo le eventuali manipolazioni di qualunque genere.

  • Alessio - 10:38 19/06/22

    L'esercizio di tenere la coscienza lucida anche durante il giorno è stata una rivelazione per me, lo utilizzo quotidianamente soprattutto nei momenti in cui mi rendo conto di perdere la concentrazione e mi ha cambiato le giornate.

  • Rosafuria Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 - 22:44 17/06/22

    Se guardo indietro, in due anni e mezzo di Accademia nell'ambito dell'essere cosciente ho fatto progressi che non avrei mai immaginato. Respiro Prana con regolarità e coscienza in tanti momenti della giornata. Ho imparato anche a chiedermi "ci sei?" E a rispondermi, "eccomi, sono presente". Ma la strada da percorrere per migliorare è ancora lunga, nei momenti difficili ancora mi perdo. Nelle dinamiche con i mie figli sono una schiappa, non riesco proprio a rimanere cosciente, vengo spesso travolta dall'ira e perdo velocemente la pazienza. Nel rapporto con mio marito ho fatto dei miglioramenti. Il momento storico che stiamo affrontando, poi, ha richiesto a molti di noi una certa coscienza e presenza, per non finire in questa mega trappola, è stato ed è tuttora un buon allenamento per imparare ad essere coscienti.

  • giovy - 23:25 03/06/22

    Molto incisivo e profondo questo articolo. Mi porta a pensare a tutte quelle donne che per amore corrisposto con un amore malato si sacrificano a una vita intera di sofferenze e delusioni senza avere la fermezza di dire basta. Ed è proprio quello che manca: la presa di coscienza presente che ti dice che questa situazione non cambierà mai se non prendi in mano la tua vita adesso nel momento presente perché tra qualche minuto potrebbe essere troppo tardi. Ed è così in ogni situazione personale e in ogni contesto che si vive essere coscienti sempre e comunque.

  • Energy Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 18:39 27/05/22

    Quando lessi il primo articolo non avevo ancora ben chiaro cosa significasse essere coscienti.. con il tempo mi sono allenato a riprendere coscienza in diversi momenti della giornata. A volte ho provato ad essere cosciente nei momenti di sonnolenza e questa è sparita completamente, non avevo più sonno.. sto riuscendo ad aumentare i momenti di coscienza e prolungarli il più possibile.. riconosco però che è davvero molto difficile e basta un soffio che torni subito nel low più totale.. è un esercizio bellissimo però, e credo che mi stia aiutando molto nell'evoluzione. Ho ancora molto da imparare, come ad esempio riuscire a fare effetto nell'intento che metto in una certa situazione quando riesco a prendere coscienza.. a forza di provare riuscirò a raggiungere livelli sempre maggiori.. grazie di questi approfondimenti, sono davvero utili!

  • Silverwinx - 18:58 19/05/22

    Sembra un esercizio difficile da fare ma anche utile, soprattutto negli ambienti stimolanti e stressanti

  • gianluca88 - 06:46 17/05/22

    La presenza è difficile da imparare proprio perché non è un abitudine,va ricordata sempre, mi sforzerò di farlo